Euro2024, Lamine Yamal: “Non vedo l’ora che arrivi la finale”
Euro2024, Lamine Yamal: “Non vedo l’ora che arrivi la finale”Roma, 12 lug. (askanews) – “Non vedo l’ora che arrivi la finale. Dopo la partita contro la Francia, ho risposto ai messaggi a poco a poco, poi ho dormito perché ero stanco”: Lamine Yamal, attaccante della Spagna, compirà domani 17 anni e oggi ha rilasciato un’intervista esclusiva a Jijantes Tv, un canale twitch di Barcellona. “Il mio Instagram – continua – è stato inondato di accessi, ma non credo che questa sia pressione. Le persone sono felici, mi supportano, e io cerco di godermi il momento”. Sulla Spagna: “Il nostro segreto è l’unità, diamo tutto l’uno per l’altro. Anche quelli che non possono giocare come Pedri, infortunato, e Carvajal, che l’altro giorno era squalificato, partecipano alla partita. Festeggiamo i gol tutti insieme. Il compagno che mi ha sorpreso di più è stato Baena (centrocampista del Villarreal, ndr) per il suo tiro. Anche Rodri, ovviamente, e poi Cucurella”.
Su Rabiot che l’aveva provocato prima della semifinale contro la Francia e che poi Yamal aveva punito con il gol bellissimo, preceduto da finte e controfinte proprio sull’ex centrocampista della Juve: “Ma contro l’Inghilterra non deve pungere nessuno… Non guardo gli avversari, non voglio farmi condizionare. Preferisco pensare di poter fare quello che voglio, sorprenderli alla mia maniera”. Sul ruolo e la posizione in campo: “Mi piace partire dalla fascia destra e nel momento giusto andare verso il centro per tirare, come è successo contro la Francia”. Sui premi individuali: “Preferisco vincere l’Europeo o la Champions”. Sul futuro immediato: “Continuerò a vivere a La Masia (il “collegio” del Barcellona, ndr). Ora che ho finito le scuole dell’obbligo avrò più libertà”. E poi, sull’immagine che lo ritrae piccolissimo con Messi che gli fa il bagnetto per un’iniziativa benefica: “Ho visto la foto per la prima volta perché me l’ha mostrata mio padre. Volevamo evitare paragoni, per questo noi non l’abbiamo diffusa”. Nessun timore di essere accostato a Messi, un mito della storia del Barcellona: “I confronti con il miglior giocatore di sempre non danno fastidio a nessuno. Non ho mai parlato con Leo, spero di poterlo fare”. Sul numero di maglia che prenderà quest’anno al Barcellona: “Non mi interessa quale maglia indossare, a me importa giocare. Ne prenderò uno libero, per esempio il 17 lasciato da Marcos Alonso”. Sul suo fisico diventato più muscoloso: “In un anno sono cresciuto un po’ di più. Andrés, il preparatore fisico del Barça, mi ha aiutato. Il calcio si gioca con le gambe, ma il fisico è importante”. Su Xavi: “E’ stato l’allenatore che per primo ha creduto in me e mi ha fatto esordire nella prima squadra del Barcellona”. Sulla pettinatura: “Uso un gel speciale dopo la doccia”.