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Eurobarometro, clima problema molto serio per 83% degli italiani

Eurobarometro, clima problema molto serio per 83% degli italianiRoma, 21 lug. (askanews) – Il cambiamento climatico è un problema “molto serio” per l’83% degli italiani e per il 77% degli europei, percentuali che salgono rispettivamente al 96% e al 93% comprendendo anche quanti in Italia e in Europa lo ritengono un problema “piuttosto serio”. Guardando a una serie di problemi che il mondo si trova ad affrontare – come povertà e fame, conflitti armati, cambiamento climatico, situazione economica, deterioramento della natura, diffusione di malattie infettive, ecc. – a preoccupare di più gli italiani sono le guerre (53%) e la situazione economica (52%). Sono alcuni dei dati emersi da una nuova indagine Eurobarometro sul cambiamento climatico pubblicata il 20 luglio.

Più della metà degli europei (58%) crede che la transizione verso un’economia verde andrebbe accelerata, soprattutto alla luce delle impennate dei prezzi dell’energia e delle preoccupazioni per gli approvvigionamenti del gas originate dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Dal punto di vista economico, il 73% degli europei concorda sul fatto che i costi dei danni causati dai cambiamenti climatici siano molto superiori agli investimenti necessari per la transizione verde. Tre quarti degli intervistati in Europa (75%) pensano che la lotta ai cambiamenti climatici favorirà l’innovazione e la pensa così l’87% degli italiani. L’88% degli europei e il 92% degli italiani sono completamente o piuttosto d’accordo sulla necessità di ridurre al minimo le emissioni di gas a effetto serra e di compensare allo stesso tempo le emissioni residue per far sì che l’UE raggiunga la neutralità climatica entro il 2050. Quasi nove europei su dieci (87%) credono che sia importante che l’Ue fissi obiettivi ambiziosi per aumentare il ricorso alle energie rinnovabili e una percentuale analoga (85%) ritiene altrettanto cruciale che l’UE intervenga per migliorare l’efficienza energetica, ad esempio incoraggiando i cittadini a isolare le abitazioni, installare pannelli solari o acquistare automobili elettriche.

Sette intervistati su dieci (70%) credono che ridurre le importazioni di combustibili fossili possa aumentare la sicurezza energetica e avvantaggiare economicamente l’UE. Il 63% degli europei ha intrapreso azioni concrete per contribuire ad affrontare l’emergenza climatica, sotto la media gli italiani con il 52%. Tuttavia, quando è stato chiesto loro chi debba farsi carico della lotta ai cambiamenti climatici, i cittadini europei hanno evidenziato la necessità di altre riforme che accompagnino l’azione individuale, segnalando anche la responsabilità dei governi nazionali (56%), dell’UE (56%), delle imprese e dell’industria (53%). Per il 74% degli intervistati in Italia il governo non sta facendo abbastanza per affrontare il cambiamento climatico. I cittadini europei percepiscono inoltre i cambiamenti climatici come una minaccia anche nella vita quotidiana. In media, oltre un terzo degli europei si sente personalmente esposto ai rischi e alle minacce ambientali, una preoccupazione che in 7 Stati membri è condivisa da più della metà dei cittadini, soprattutto nei paesi dell’Europa meridionale, ma anche in Polonia e Ungheria.

L’84% degli europei (l’89% degli italiani) concorda sul fatto che gli interventi per combattere i cambiamenti climatici e risolvere le questioni ambientali dovrebbero essere una priorità anche per migliorare la salute pubblica, mentre il 63% degli europei ritiene che prepararsi agli effetti dei cambiamenti climatici possa avere conseguenze positive per i cittadini dell’UE, percentuale che scende al 56% tra gli italiani.