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Europarlamento dice no ad aumento limiti triciclazolo nel riso

Europarlamento dice no ad aumento limiti triciclazolo nel risoRoma, 14 dic. (askanews) – Il Parlamento europeo riunito in plenaria, a larghissima maggioranza ha chiesto alla Commissione Ue di ritirare la proposta su aumento limiti triciclazolo, potente pesticida vietato nell’Unione Europea ma utilizzato dai principali Paesi produttori dell’Asia e anche dall’America del Sud. Un pronunciamento che segue il mancato supporto nel Consiglio UE del maggio scorso che deve ora portare la Commissione Ue a ritirare la proposta di aumentare il limite per i residui di triciclazolo nel riso da 0,01 a 0,09 mg/kg.

Per la Coldiretti, impegnata nella campagna di sensibilizzazione a livello europeo sul tema, con le importazioni di riso da India, Pakistan, Vietnam, Myanmar e Cambogia, che hanno superato in Italia i 149 milioni di chili nei primi nove mesi del 2023, si tratta di una “decisione importante”. Il Parlamento infatti ritiene che la proposta di regolamento non rispetti gli impegni assunti per preservare la competitività nel mercato dell’Unione e l’elevata sicurezza dei consumatori e potrebbe creare barriere o potenziali interruzioni degli scambi, causando impatti significativi su consumatori, agricoltori e sul settore alimentare in Europa e altrove. L’ammissione di una certa quantità di tale principio chimico nel prodotto importato, oltre a danneggiare le imprese italiane ed europee del settore, rappresenterebbe un potenziale rischio sanitario per i consumatori con un chiaro passo indietro sul principio di precauzione, spiega Coldiretti.

A partire dal 2016 l’uso di questa sostanza attiva è stato vietato in Ue. Per Coldiretti il voto contrario sul triciclazolo nel riso “è un primo passo per il rispetto in Europa del principio di reciprocità in modo che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute”.