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Export olio evo italiano +52,5% a valore in primi 10 mesi 2024

Export olio evo italiano +52,5% a valore in primi 10 mesi 2024Roma, 4 feb. (askanews) – Grazie a una domanda stabile e all’aumento dei prezzi all’export, nei primi dieci mesi del 2024 l’olio extravergine d’oliva italiano ha messo a segno una crescita del 52,5% a valore (per un consuntivo tra gennaio e ottobre di 2,116 miliardi di euro) e del 5,4% a volume sul pari periodo 2023. L’export di olio extravergine made in Italy raggiunge oggi 160 paesi, ma oltre il 60% delle esportazioni italiane di olio extravergine di oliva si concentra tra Stati Uniti, Germania, Francia, Canada e Giappone, con gli Usa che, da soli, assorbono circa un terzo dell’olio EVO italiano esportato. E’ quanto emerge da un’indagine realizzata dall’Osservatorio Nomisma-SOL2EXPO, presentata oggi al Masaf in occasione della conferenza stampa della manifestazione in programma a Veronafiere dal 2 al 4 marzo.



Con 619mila imprese e 4.327 frantoi attivi, l’Italia rappresenta uno dei principali produttori di olio d’oliva a livello globale. Nella campagna 2024/2025 la produzione si è attestata sulle 224 mila tonnellate, con un calo del 32% rispetto alla scorsa annata che conferma il trend negativo del decennio, imputabile soprattutto agli effetti negativi del cambiamento climatico sulle rese. In particolare, dal 2018 ad oggi, la produzione di olio d’oliva non è mai andata oltre le 370 mila tonnellate. La contrazione dell’offerta ha determinato un sensibile aumento dei prezzi medi sui mercati esteri (passato da 5,08 euro/kg a 10,12 euro/kg nel giro di due anni) e anche in Italia. Di conseguenza, nel 2024 i volumi delle vendite di olio EVO nel canale off-trade hanno segnato un -1% a fronte di un incremento a valore del 29%, con un prezzo medio in crescita del 30%.