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Fao: per 2024/25 in aumento produzione riso e grano, in calo mais

Fao: per 2024/25 in aumento produzione riso e grano, in calo maisRoma, 8 nov. (askanews) – Produzione globale di cereali nel 2024 in calo dello 0,4% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 2.848 milioni di tonnellate: si tratta, comunque, della seconda produzione più grande mai registrata. In aumento la produzione mondiale di riso e grano, in calo invece quella di mais. E’ quanto emerge dal nuovo bollettino sulla domanda e offerta di cereali della Fao, pubblicato oggi.



Si prevede che la produzione mondiale di grano aumenterà, sostenuta dalle riprese della produzione in Asia come risultato dell’espansione delle aree e delle condizioni meteorologiche favorevoli, che hanno più che compensato i grandi cali tra i principali produttori in Europa. Si prevede che la produzione globale di cereali secondari diminuirà rispetto al suo livello record del 2023, principalmente a causa di un raccolto considerevole di mais prodotto a causa delle condizioni meteorologiche avverse. Nel frattempo, la produzione mondiale di riso nella stagione 2024/25 potrebbe raggiungere un massimo record di 538,9 milioni di tonnellate, rafforzata da piantagioni da record. Si prevede che l’utilizzo mondiale di cereali crescerà dello 0,5% a 2.857 milioni di tonnellate nel 2024/25, guidato dall’aumento del consumo alimentare di riso e grano. Si prevede che le scorte globali di cereali aumenteranno dello 0,6 percento a 889 milioni di tonnellate, in gran parte a causa di una prevista espansione delle scorte di riso. Ciò si tradurrebbe in un rapporto globale tra scorte e utilizzo di cereali del 30,6%, vicino ai livelli medi degli ultimi cinque e dieci anni.


Il commercio internazionale di cereali è ora previsto a 485 milioni di tonnellate, che rappresentano una contrazione del 3,9% rispetto al livello del 2023/24. Si prevede che il commercio globale di riso aumenterà, mentre quello di grano e cereali secondari diminuirà.complessiva nei LIFDC africani che dovrebbe rimanere vicina alla media, poiché si prevede che i raccolti inferiori nell’Africa meridionale saranno compensati da aumenti in altre regioni. Si prevede inoltre che le esigenze di importazione per questo gruppo cresceranno di circa l’8 percento rispetto alla media quinquennale, con un aumento che si concentrerà nell’Africa orientale e meridionale.