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Fao: volumi acquacoltura nel mondo sorpassano pesca di cattura

Fao: volumi acquacoltura nel mondo sorpassano pesca di catturaRoma, 10 giu. (askanews) – Nel 2022, per la prima volta nella storia, l’acquacoltura ha superato la pesca di cattura come principale settore di produzione di animali acquatici. La produzione mondiale dell’acquacoltura ha raggiunto il volume storico di 130,9 milioni di tonnellate, di cui 94,4 milioni di tonnellate di animali acquatici, pari al 51% della produzione complessiva. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto pubblicato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) sullo “Stato della pesca e dell’acquacoltura mondiali” (SOFIA) che sarà presentato ufficialmente in occasione dell’evento sull’azione per gli oceani dal titolo “Immersed in Change” che si terrà a San José, Costa Rica.



Lo sviluppo dell’acquacoltura testimonia la sua capacità di contribuire ulteriormente al soddisfacimento della crescente domanda mondiale di alimenti acquatici, ma la futura espansione e intensificazione del settore dovranno porre in primo piano la sostenibilità e offrire vantaggi alle aree e alle comunità più bisognose, spiega la Fao. Attualmente, a predominare nel settore dell’acquacoltura è un numero circoscritto di paesi, dieci dei quali (Cina, Indonesia, India, Vietnam, Bangladesh, Filippine, Repubblica di Corea, Norvegia, Egitto e Cile) hanno prodotto più dell’89,8% del totale. Tuttavia, molti paesi a basso reddito in Africa e in Asia non stanno sfruttando tutte le loro potenzialità. Per promuovere un’acquacoltura sostenibile laddove essa è più necessaria, soprattutto in Africa, per la Fao è fondamentale garantire l’adozione di politiche mirate, il trasferimento di tecnologie, un rafforzamento delle capacità e investimenti responsabili.


La produzione record di alimenti acquatici mette in evidenza le potenzialità del settore nella lotta all’insicurezza alimentare e alla malnutrizione. Il consumo pro capite annuo di alimenti derivati da animali acquatici, a livello globale, passato da 9,1 kg nel 1961 a 20,7 kg nel 2022.