Fiera Milano: piano di crescita al 2027 che punta a M&A anche all’estero
Milano, 8 apr. (askanews) – Nel futuro di Fiera Milano c’è un piano di espansione che si muove lungo due direttrici: una crescita organica attraverso un rafforzamento del portafoglio fiere e dei servizi fisici e digitali e l’ingresso nel business dell’intrattenimento, e una crescita per linee esterne, con l’ambizione di realizzare acquisizioni non solo in Italia ma anche all’estero. “L’ambizione che oggi dichiariamo nel nostro piano è quella di scalare e diventare uno dei primi cinque operatori europei” (dal nono posto attuale), ha affermato l’amministratore delegato, Francesco Conci, aprendo la presentazione del piano strategico 2024-2027 nel piccolo teatro Gerolamo, in Piazza Beccaria a Milano, che ha visto la presenza (in platea) del presidente Carlo Bonomi. Fil rouge di questo piano di crescita la sostenibilità integrata del business come leva di sviluppo e vantaggio competitivo a livello internazionale.
In termini economici al 2027 sono previsti ricavi in una forchetta compresa tra i 355 e i 375 milioni di euro dai 283,3 del 2023, con un Ebitda stimato tra 120 e 130 milioni di euro (dai 97 del 2023). “A partire dal 2025 intendiamo posizionarci stabilmente sopra i 300 milioni di ricavi – ha spiegato il cfo, Massimo De Tullio – Tra i 284 milioni del 2023 e la forbice attesa dei 355-375 del 2027 il cagr atteso è del 7%, una crescita decisamente superiore a quello dell’industry fieristica italiana atteso nel 2019-25 dell’ordine del 2%”. Il piano di espansione prevede, nel dettaglio, un rafforzamento del portafoglio delle manifestazioni, con tre nuove fiere entro il 2027 di cui una di prossima realizzazione nel settore delle tecnologie e delle soluzioni per la decarbonizzazione dei processi industriali e le altre “nei settori healthy, longevità, intelligenza artificiale, tutti temi che vedono l’uomo al centro”. Ma anche anche l’attrazione di due fiere internazionali itineranti a Milano, importanti “per l’indotto e per i volumi che spostano”. Accanto a questo è previsto lo sviluppo del business dell’intrattenimento con l’obiettivo di avviare almeno 15 eventi all’aperto ogni anno e circa 30 eventi indoor nel 2027, portando il comparto a pesare un 1% a fine piano sul fatturato complessivo. In parallelo Fiera Milano punta a diventare un fornitore di servizi integrato con una offerta sia sul fisico che sul digitale che a fine piano porterà il comparto a pesare il 29% sul totale fatturato (dal 28 del 2023, con un cagr del 6,8%).
La crescita del fatturato inserita nel piano (in valore assoluto tra i 71 e i 91 milioni di euro rispetto allo scorso anno), ha spiegato il cfo, “è prevalentemente organica mentre la componente inorganica all’interno della crescita del fatturato vale circa il 15-16% ed è legata all’operazione di m&a che è in pipeline”. L’operazione per cui c’è “una lettera di intenti e attività di due diligence in corso” riguarda una società di servizi di allestimento non solo nel settore fieristico e dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno. Ma questa è solo la prima operazione. Nell’arco di piano è, infatti, prevista una solida generazione di cassa, con una disponibilità finanziaria complessiva prevista tra i 151 e i 171 milioni di euro nell’arco di piano. Di questi, almeno 40 milioni di euro andranno agli azionisti in dividendi (10 milioni l’anno a partire già da questo), mentre la rimanente liquidità, quantificata tra i 111 e i 131 milioni di euro sarà indirizzata a sostenere la crescita aziendale per linee esterne. “E’ già iniziata un’attività di scouting importante – ha detto De Tullio – Le operazioni di M&A sono importanti perchè sono quelle che ci garantiranno non solo un cambio di scala ulteriore rispetto a quello che consentirà la crescita organica ma anche di mettere in moto un meccanismo esponenziale. Stiamo guardando a organizzatori di eventi leader che possano essere in Italia o all’estero e soprattutto guardiamo all’acquisizione di quote di controllo. Non vogliamo organizzatori con un portafoglio statico mentre le aree geografiche a cui siamo interessati saranno quelle maggiormente importanti per il settore fieristico, quindi Europa e Usa e quelle a più alto potenziale di crescita, in particolare Golfo e Arabia Saudita”. A tal proposito l’azienda ha precisato che non è escluso un “ulteriore riscorso a indebitamento per finanziare potenziali acquisizioni strategiche”. Nell’arco di piano, inoltre, sono pianificati investimenti complessivi per 88 milioni di euro, dei quali 35 milioni di euro saranno sostenuti dalla Fondazione Fiera Milano per lo sviluppo di opere infrastrutturali.