Filippo Grandi (UNHCR): sui rifugiati si cambi approccio
Filippo Grandi (UNHCR): sui rifugiati si cambi approccioRoma, 12 dic. (askanews) – Per affrontare le sfide poste in un periodo caratterizzato damolteplici conflitti, profonde divisioni geopolitiche e un numero crescente di persone in fuga, “è necessario un cambiamento di mentalità, da quella in cui i confini e i beni di una singola nazione sono quasi l’unica cosa che conta, a quella in cui vediamo i vantaggi reciproci dell’azione collettiva e della condivisione delle responsabilità”. Lo afferma in un articolo a sua firma sul Corriere della Sera l’alto commissario Onu per i Rifugiati, Filippo Grandi. “Cooperazione non significa capitolazione e compassione non significa debolezza. Le situazioni che producono rifugiati non devono trasformarsi in crisi se lavoriamo insieme per gestirle. Ognuno può fare la sua parte e io invito tutti a farlo”, precisa Grandi.
Il secondo Forum globale sui rifugiati che si apre oggi a Ginevra “è un evento di unità globale necessario, per continuare a cercare soluzioni all’enorme sfida dello sfollamento forzato”, dice l’alto commissario Onu. “Una serie di partecipanti – Stati, settore privato e fondazioni, istituzioni finanziarie internazionali, agenzie dell’Onu, organizzazioni umanitarie e di sviluppo di tutte le dimensioni, città e autorità locali, Ong, organizzazioni guidate dai rifugiati, gruppi religiosi e altri – prenderanno impegni, daranno contributi concreti e trasformativi, e faranno il punto sui progressi compiuti dall’ultimo forum sui rifugiati del 2019”, precisa Grandi. “La condivisione delle responsabilità è fondamentale”, sottolinea il funzionario Onu. “Oggi, quasi il 75% dei rifugiati si trova in Paesi limitrofi al loro, principalmente Stati a basso emedio reddito. Questi Paesi fanno quello che possono, spesso con risorse limitate, ma meritano un sostegno internazionalemolto maggiore in termini di assistenza finanziaria, materiale o tecnica; posti per il reinsediamento e altri percorsi di ammissione in Paesi terzi; misure per prevenire i conflitti e costruire la pace; e altre iniziative come politiche e pratiche per promuovere l’inclusione e la protezione dei rifugiati”, commenta Grandi. “Ci impegneremo, come sempre, per creare le condizioni affinché i rifugiati possano tornare alle loro case in sicurezza e dignità, cercandomodalità innovative e fattive per sostenerli e proteggerli in circostanze spesso difficili e imperfette”, insiste Grandi. “Lo facciamo perché i rifugiati possano usare le loro competenze e conoscenze per contribuire alle società che li accolgono e perché i loro bambini possano andare a scuola. Ma anche perché oggi i rifugiati, conseguenza di violenza e sconvolgimenti, rischiano costantemente di essere dimenticati, e ci rifiutiamo di permettere che ciò accada”.