
Fini (Cia): Ue agisca su dazi con diplomazia e negoziazione
Fini (Cia): Ue agisca su dazi con diplomazia e negoziazioneRoma, 12 mar. (askanews) – “L’Europa riconduca la follia dei dazi Usa sul piano della diplomazia e della negoziazione. Nel frattempo, a Bruxelles, si guardi con trasparenza all’economia dell’Eurozona. Vanno rivisti i limiti strutturali e organizzativi dell’Unione, non basteranno politiche di riduzione dei deficit perché il Pil torni a risalire”. Lo ha detto Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori italiani, intervenendo alla X Conferenza economica di Cia in corso oggi e domani a Roma.
L’Italia cresce sopra la media Ue, dello 0,7% nel 2024. Germania, Francia, compreso il Regno Unito, con circa 23 miliardi di euro, hanno rappresentato insieme solo che un terzo dell’export agroalimentare Made in Italy. “È Il nostro capitale per il futuro – ha detto Fini – è minacciato dalla instabilità Ue e a corto di finanze, visto anche il debito nazionale, ma risorsa, non replicabile, a vantaggio dell’Europa intera. Occorre una maggiore consapevolezza condivisa tra gli Stati membri, a riconoscimento del valore aggiunto di ciascun Paese e in questo caso, tra l’altro, nella sfida più ampia per la sicurezza alimentare globale, che deve posizionare l’agricoltura, e il suo reddito, a obiettivo chiave e comune, da incentivare e non sanzionare”. Il ruolo del cibo e, quindi, dell’agricoltura è sempre più determinante e per questo, secondo Cia, l’Europa deve davvero cambiare passo. Le politiche restrittive devono portare per Cia a una Pac che sia, “davvero, solo per chi vive di agricoltura, con attenzione alle aree interne e fragili d’Europa. Servono più risorse economiche, ma anche più strumenti adeguati ai loro bisogni che vanno dalla semplificazione e alla gestione del rischio, alla costruzione di una nuova transizione green a misura del comparto”.
A livello nazionale, ha spiegato Fini, l’Italia, “deve tirare fuori una reale e costante volontà politica del fare”. Per Cia, bisogna lavorare alla costruzione di un modello agricolo più forte, capace di garantire redditività agli agricoltori, di tutelare i consumatori e rispettare l’ambiente. Va quindi “recuperata la lungimiranza del Piano strategico nazionale sull’agricoltura” orientandolo verso una redistribuzione del reddito lungo la filiera, con provvedimenti efficaci sia a livello europeo che nazionale; un reale snellimento burocratico; un rafforzamento della direttiva sulle pratiche sleali attraverso contratti di filiera che garantiscano ai prodotti la giusta remunerazione; il rilancio delle aree interne con una massiccia opera di ammodernamento e riqualificazione delle infrastrutture e dei servizi, fondamentali per le attività economiche e per contrastare lo spopolamento. E ancora, per Cia servono azioni per dare gambe all’agricoltura familiare, all’imprenditoria femminile e, più di tutto, al ricambio generazionale nei campi. Senza dimenticare la legge non più rinviabile sul consumo di suolo e la gestione fauna selvatica.