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Fmi taglia previsioni pil Italia:+0,7% in 2023-24, frena Eurozona

| Redazione StudioNews |

Fmi taglia previsioni pil Italia:+0,7% in 2023-24, frena EurozonaMarrakech, 10 ott. (askanews) – Peggiorano le previsioni per l’economia italiana, anche in proporzione maggiore rispetto al rallentamento in corso nell’area euro e a livello globale. Il Fondo Monetario Internazionale nel suo World Economic Outlook, presentato agli incontri annuali in corso a Marrakech in Marocco, ha tagliato le stime di crescita dell’Italia di 0,4 punti percentuali rispetto alle precedenti stime di luglio portandole allo 0,7% con la previsione per il 2024 a sua volta tagliata di due decimi di punto sempre allo 0,7%.

Il Fmi prevede che la crescita nell’area dell’euro diminuirà dal 3,5% nel 2022 allo 0,7% nel 2023, prima di salire all’1,2% nel 2024. In ulteriore rallentamento la Germania, che da sola vale un terzo del Pil della zona della moneta unica e che archivierà il 2023 con una recessione (-0,5%) seguita il prossimo anno da un ‘rimbalzo’ dell’economia (+0,9%). Decisamente migliori le condizioni della Francia, seconda economia dell’area, che vede le previsioni per quest’anno migliorare al +1% e quelle del 2024 stabili al +1,3%. A livello globale gli economisti di Washington prevedono che la crescita globale rallenterà dal 3,5% del 2022 al 3,0% nel 2023 e al 2,9% nel 2024. Le proiezioni rimangono al di sotto del livello storico (2000-2019) medio del 3,8%, e mentre la previsione per il 2024 è in calo di 0,1 punti percentuali rispetto a quella formulata a luglio. Per le economie avanzate il rallentamento previsto è dal 2,6%. nel 2022 all’1,5% nel 2023 e all’1,4% nel 2024, in un contesto statunitense che evidenzia uno slancio più forte del previsto, con una crescita più debole del previsto nell’area euro.

La ripresa globale dalla pandemia di Covid-19 e dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia – si legge nel documento del Fmi – rimane lenta e irregolare. Nonostante la resilienza economica all’inizio di quest’anno, con un rimbalzo legato alla riapertura e progressi nella riduzione dell’inflazione rispetto ai picchi dello scorso anno, è troppo presto per rilassarsi. L’attività economica è ancora al di sotto dei suoi obiettivi del percorso pre-pandemico, soprattutto nei mercati emergenti e Nelle economie in via di sviluppo mentre le divergenze si stanno ampliando tra regioni. In particolare gli economisti di Washington segnalano diverse forze che stanno frenando il recupero. Alcune riflettono le conseguenze a lungo termine della pandemia, della guerra in Ucraina e l’aumento della frammentazione geoeconomica. Altri fattori sono più ciclici, compresi gli effetti dell’inasprimento della politica monetaria necessario per ridurre l’inflazione, il ritiro dei sostegni fiscali in un contesto di debito elevato ed eventi meteorologici estremi.

Si prevede infine che l’inflazione diminuirà costantemente a livello globale, dall’8,7%. nel 2022 al 6,9% nel 2023 e al 5,8% nel 2024. Ma le previsioni per il 2023 e il 2024 vengono riviste in aumento rispettivamente di 0,1 punti percentuali e 0,6 punti percentuali, e non si prevede un ritorno dell’inflazione agli obiettivi stabiliti fino al 2025, nella maggior parte dei casi. LE PREVISIONI DEL FMI PER IL PIL DEI PRINCIPALI PAESI E AREE

2023 2024 MONDO 3,0 2,9 USA 2,1 1,5 EUROZONA 0,7 1,2 GERMANIA -0,5 0,9 FRANCIA 1,0 1.3 ITALIA 0.7 0,7 GIAPPONE. 2,0 1,0 REGNO UNITO 0,5 0,6 CANADA. 1,3 1,6 CINA. 5,0 4,2 INDIA. 6,3 6,3 RUSSIA 2,2 1,1 Fonte: Imf, World Economic Outlook