Francia e Spagna attaccano Meloni. Si scalda la partita delle elezioni europee?
Francia e Spagna attaccano Meloni. Si scalda la partita delle elezioni europee?Praga, 10 mag. (askanews) – Giorgia Meloni arriva a Praga per ribadire una ampia “condivisione” di vedute con il premier Petr Fiala, ma nella capitale della Repubblica Ceca viene raggiunta dagli echi degli attacchi di Francia e Spagna al suo governo. Attacchi che lei derubrica alla necessità di “regolare conti interni” ai due Paesi ma che da un altro punto di vista sembrano mostrare come si stia accendendo la partita (tutta politica) in vista delle elezioni europee del 2024.
Dunque mentre Meloni, presidente dei Conservatori e riformisti (Ecr) lavora per avvicinare il gruppo – di cui fa parte lo stesso Fiala – al Ppe e superare quindi la ‘maggioranza Ursula’ che mette insieme popolari e Pse, trova l’opposizione dal lato francese di Renaissance e da quello spagnolo del governo a guida socialista.Per quanto riguarda Parigi, la ‘bordata’ arriva da Stéphane Séjourné, capo del partito di Macron, secondo cui “l’estrema destra francese prende per modello l’estrema destra italiana. Si deve denunciare la loro incompetenza e la loro impotenza. Meloni fa tanta demagogia sull’immigrazione clandestina: la sua politica è ingiusta, disumana e inefficace”. Parole dure che arrivano dopo la simile uscita, la scorsa settimana, del ministro Gerald Darmanin, che ha portato alla cancellazione di una visita nella capitale francese del ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Credo che utilizzi gli altri governi per regolare conti interni, non mi sembra una cosa sul piano della politica e del galateo ideale ma ognuno fa le scelte che vuole fare”, la prima reazione di Meloni al Gr Rai da Praga. Poi, al termine della visita, la premier è più esplicita: “Non mi risulta che ci siano problemi bilaterali con la Francia, queste dichiarazioni così aggressive fatte a favore di telecamera parlano ai francesi, non mi infilo nella loro politica interna”, dice, aggiungendo che nei prossimi giorni, a partire dai vertici internazionali di Reykjavík e Hiroshima, avrà sicuramente la possibilità di vedere Macron.
Per quanto riguarda la Spagna, invece, il tema è quello del lavoro e a tirare in ballo il governo italiano è Yolanda Díaz, vicepremier e ministra del Lavoro del governo socialista di Pedro Sanchez. Per Diaz Meloni ha dimostrato di voler “governare contro lavoratori e lavoratrici” per “tornare” al modello dei “contratti spazzatura” e Vox (a un cui evento la leader di Fdi partecipò nel giugno 2022) intenderebbe fare lo stesso. Le parole della vicepremier iberica, per Meloni, rientrano nella “stessa dinamica” delle critiche francesi sui migranti: “Si cita il governo italiano e poi si fa riferimento ai partiti dell’opposizione interna. E’ un dibattito di politica interna”. E comunque, rivendica, “mi sembra che si conosca molto poco la situazione visto che l’Italia ha appena segnato il suo record storico di numero di occupati e il record storico di contratti stabili”.Se è sicuramente vero che in entrambi questi ultimi due casi il governo Meloni viene citato all’interno di un contrasto politico interno, sembra anche evidente come gli schieramenti europei si stiano disponendo sul campo. Dunque mentre Meloni tesse la sua tela nel campo moderato e conservatore (oltre che con Fiala, ha ottimi rapporti, tra gli altri, con il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki e ha recentemente fatto visita al premier conservatore di Svezia Ulf Kristersson) è prevedibile che nei prossimi mesi ci saranno nuovi attacchi da parte dei governi di sinistra in Europa, in un lungo anno di campagna elettorale. (Dell’inviato Alberto Ferrarese)