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Giappone, favorevoli a pena morte aumentano: oltre 80 per cento

Giappone, favorevoli a pena morte aumentano: oltre 80 per centoRoma, 3 mar. (askanews) – Non ci sono grandi speranze che il Giappone possa cancellare la pena di morte, nonostante la sconvolgente vicenda di Iwao Hakamada, che a 88 anni è stato assolto in una revisione di processo per strage dopo aver trascorso 46 anni nel braccio della morte, col rischio di essere portato alla forca ogni giorno. Un sondaggio commissionato dal governo di Tokyo ha rivelato che l’83,1% dei giapponesi ritiene inevitabile la permanenza della pena capitale e che questo dato è in aumento.



Il sondaggio è stato condotto lo scorso anno e ha rivelato, addirittura, un aumento del sostegno alla pena di morte, che nel 2019 era era del 79,8%. E’ la quinta volta nella storia che questo dato supera l’80% in un sondaggio che viene condotto dal governo ogni cinque anni. Sul fronte di chi si oppone, comunque, c’è stata una crescita del 7,5%, con i contrari alla pena capitale che sono arrivati al 16,5%. Sono quindi diminuiti nettamente gli indecisi.


La ragione più comune con cui i favorevoli al cappio – in Giappone le esecuzioni avvengono per impiccagione – motivano la loro opinione è la preoccupazione per i sentimenti dei famigliari delle le vittime dei reati più gravi (62,2%). Un 53,4% ha inoltre espresso il timore che l’abolizione possa portare a un aumento dei crimini violenti. Tra coloro che sono favorevoli all’abolizione, invece, il 71% segnala come gli errori giudiziari, in caso di condanna a morte, portino a conseguenze irreversibili. Questo dato è aumentato di circa 20 punti percentuale rispetto al sondagigo precedente, probabilmente anche per effetto del clamoroso caso Hakamata, la cui revisione del processo è arrivato a sentenza a ottobre 2024.


Il sondaggio ha coinvolto 3.000 persone di età pari o superiore ai 18 anni, ottenendo 1.815 risposte valide, ed è stato condotto tramite posta.