Giappone sconvolto da scandalo sessuale nel mondo della Tv
Giappone sconvolto da scandalo sessuale nel mondo della TvRoma, 27 gen. (askanews) – Il mondo dell’intrattenimento e della televisione giapponese è al centro di uno dei più grandi scandali della sua storia, che ha investito in particolare la rete televisiva privata nazionale Fuji Television Network, i vertici della quale oggi hanno annunciato le dimissioni. Tutto è iniziato con accuse per abusi sessuali nei confronti di una ex popstar, membro del celebre gruppo musicale SMAP Masahiro Nakai.
A dicembre, diversi media hanno riferito che Nakai – uno dei personaggi più popolari dell’intrattenimento nipponico – avrebbe raggiunto un accordo extragiudiziale pagando 90 milioni di yen (circa mezzo milione di euro) a una donna che avrebbe costretto a un’attività sessuale non consensuale. I fatti sarebbero accaduti durante una cena organizzata da un dipendente di Fuji TV. Nel tentativo di disinnescare la notizia, i vertici del network hanno organizzato una conferenza stampa “a porte chiuse”, con un numero limitato di giornalisti e senza telecamere, che ha provocato un boomerang reputazionale per la rete, con oltre 50 sponsor che hanno ritirato la pubblicità.
Lo stesso primo ministro giapponese Shigeru Ishiba è dovuto intervenire sulla questione alla Camera dei rappresentanti, annunciando che “il Ministero delle Comunicazioni ha chiesto a Fuji TV di avviare rapidamente un’indagine attraverso un comitato indipendente e di intraprendere azioni adeguate basate sui risultati” dell’indagine. Oggi Fuji TV ha tenuto un’ulteriore conferenza stampa, nella quale è stato annunciato che il presidente Koichi Minato e il presidente del Consiglio d’Amministrazione Shuji Kano si dimettono con effetto immediato, assumendosi la responsabilità della vicenda. Hanno presentato le rituali scuse, inchinandosi all’opinione pubblica.
Inizialmente, la rete aveva negato qualsiasi coinvolgimento nello scandalo, subendo l’accusa di scarsa trasparenza. Lo scandalo ha innescato una reazione a catena tra gli sponsor, con aziende di rilievo come SoftBank, Toyota e Nintendo che hanno ritirato i loro annunci pubblicitari. Alcune aziende considerano persino rischioso avere rapporti con l’emittente, limitando l’invio di comunicati stampa o l’accesso ai loro prodotti.
Dalton Investments, che insieme a Rising Sun detiene il 7% delle azioni di Fuji Media Holdings, ha criticato la gestione della crisi, definendo la conferenza stampa del presidente Minato “un vero disastro”. Inoltre, Dalton ha espresso preoccupazione per l’età avanzata del consiglio di amministrazione, sostenendo la necessità di un rinnovamento nella governance. Il caso Nakai si inserisce in una serie di scandali di cattiva condotta sessuale che hanno coinvolto il settore dell’intrattenimento giapponese, a partire dalla vicenda del fondatote dell’agenzia di talenti Johnny & Associates, fondatore Johnny Kitagawa, accusato nel 2023 di reiterati abusi sessuali. Kitagawa avrebbe continuato condotte abusanti dal 1988.