Giappone, yen ancora giù sul dollaro: al livello più basso dal 1986
Giappone, yen ancora giù sul dollaro: al livello più basso dal 1986Roma, 2 lug. (askanews) – Continua lo smottamento dello yen. La valuta giapponese oggi è arrivata a scendere a 161,74 per un dollaro, un livello che non si vedeva dal 1986.
Questo ulteriore deprezzamento è andato a vantaggio di aziende fortemente esportatrici, come per esempio Sony o Tokyo Electron, che hanno registrato forti aumenti borsistici contribuendo a far salire di nuovo l’indice Nikkei oltre quota 40.000 yen, come non accadeva dalla fine di marzo. L’indice Topix, dal canto suo ha toccato 2.856,62, un livello che non veniva raggiunto da gennaio 1990. Alla base del deprezzamento dello yen c’è il combinato disposto di possibili ritardi nell’alleggerimento della politica monetaria statunitense, con la Fed che è scoraggiata ad abbassare i tassi a causa del persistere dell’alta inflazione; dall’altro lato c’è la prudenza della Banca del Giappone, che ha sì posto termine alla politica dei tassi negativi ad aprile, portando il suo tasso di riferimento tra 0 e 0,10%, ma che mantiene ancora una politica ampiamente più lasca di quella delle altre banche centrali delle grandi economie.
Masato Kanda, viceministro alle Finanze con delega alla finanza internazionale – cioè il massimo responsabile della politica valutaria del governo di Tokyo -, più volte nelle ultime settimane ha ventilato la possibilità di un nuovo intervento del governo per acquistare yen e quindi sostenerne il valore: “Le fluttuazioni eccessive influenzano negativamente l’economia. Siamo pronti a prendere misure appropriate in qualsiasi momento”. Il Dipartimento del Tesoro Usa, dal canto suo, ha annunciato due settimane fa che il Giappone è stato aggiunto alla cosiddetta lista di monitoraggio dei principali partner commerciali che meritano “particolare attenzione” in base alle loro pratiche valutarie. Questo potrebbe aver aggiunto pressione sulla valuta nipponica.
Il governo giapponese e la banca centrale avrebbero acquistato yen da fine aprile a fine maggio, spingendo la valuta fino a 155 contro il dollaro, dopo che aveva toccato il livello di 160. Tokyo ufficialmente non annuncia mai questo tipo di operazioni.