Giapponese Kioxia potrebbe quotarsi in borsa a Tokyo nel 2024
Giapponese Kioxia potrebbe quotarsi in borsa a Tokyo nel 2024Roma, 16 apr. (askanews) – Il produttore di chip giapponese Kioxia Holdings ha riavviato le procedure per la quotazione alla Borsa di Tokyo già nel 2024 per garantire finanziamenti per gli investimenti e soddisfare l’elevata domanda di chip di memoria guidata dalla proliferazione dell’intelligenza artificiale. Lo riferisce oggi Nikkei.
Secondo diverse fonti, Bain Capital – fondo di investimento statunitense e principale azionista della società – avrebbe informato lunedì le banche finanziatrici di Kioxia della sua intenzione di procedere ad un’offerta pubblica iniziale. La compagnia ha commentato a Nikkei che la sua politica di “puntare alla quotazione al momento opportuno” “non è cambiata” dal 2020.
Kioxia è il terzo produttore mondiale di memoria flash NAND utilizzata per l’archiviazione dei dati. È stata approvata la quotazione a Tokyo nel 2020, ma è stata rinviata all’ultimo minuto a causa degli attriti commerciali tra Stati Uniti e Cina e del deterioramento delle condizioni di mercato. All’epoca, si prevedeva che la capitalizzazione di mercato della società avrebbe superato i 2mila miliardi di yen (12 miliardi di euro). L’attuale processo di quotazione potrebbe essere nuovamente sospeso a seconda del contesto economico.
Si prevede che la domanda di storage di memoria nei data center basati sull’intelligenza artificiale aumenterà ulteriormente nella seconda metà di quest’anno, poiché i giganti tecnologici americani prevedono di offrire servizi utilizzando l’intelligenza artificiale generativa a partire dal 2025. I mercati dei computer e degli smartphone sono stagnanti dalla seconda metà del 2022 a causa del rallentamento della spesa dei consumatori in Cina. Kioxia, così come altri attori del settore come Samsung Electronics, ha tagliato la produzione per più di un anno, eliminando le scorte detenute dai clienti.
Kioxia è diventata indipendente dal conglomerato (keiretsu) giapponese Toshiba nel 2018 e ha assunto il nome attuale l’anno successivo. Il 56% della società è di proprietà di una società a scopo speciale formata da Bain e SK Hynix, società sudcoreana produttrice di memorie, mentre Toshiba detiene una quota del 41%. Secondo fonti informate citateda Nikkei, Bain e Toshiba, i maggiori azionisti, continueranno a detenere azioni di Kioxia dopo la quotazione e valuteranno la possibilità di limitare il numero di nuove azioni emesse per evitare di diluirne il valore.