Roma, 22 mar. (askanews) – La “linfa vitale” dell’umanità – l’acqua – è sempre più a rischio in tutto il mondo a causa del “consumo eccessivo e dello sviluppo eccessivo dei vampiri”, ha avvertito l’ONU in un rapporto, pubblicato poche ore prima di un importante vertice. In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, oggi si apre a New York la seconda Conferenza Mondiale sull’Acqua, a 45 anni dalla prima (1977). Il mondo sta “percorrendo ciecamente un sentiero pericoloso” poiché “l’uso insostenibile dell’acqua, l’inquinamento e il riscaldamento globale incontrollato stanno prosciugando la linfa vitale dell’umanità”, ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in una prefazione al rapporto, pubblicato poche ore prima del primo grande incontro delle Nazioni Unite sulle risorse idriche in quasi mezzo secolo.
Co-ospitata dai governi del Tagikistan e dei Paesi Bassi, la Conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua riunirà circa 6.500 partecipanti, tra cui un centinaio di ministri e una dozzina di capi di stato e di governo da mercoledì a venerdì a New York. Richard Connor, autore principale del rapporto, ha dichiarato all’AFP che l’impatto della “crisi idrica mondiale” sarà una “questione di scenari”. Alla conferenza delle Nazioni Unite, i governi e gli attori del settore pubblico e privato sono invitati a presentare proposte per un cosiddetto programma d’azione per l’acqua per invertire tale tendenza e contribuire a raggiungere l’obiettivo di sviluppo, fissato nel 2015, di garantire “l’accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari per tutti entro il 2030”. L’ultima conferenza a questo alto livello sulla questione, che manca di un trattato globale o di un’apposita agenzia delle Nazioni Unite, si tenne nel 1977 a Mar del Plata, in Argentina. Alcuni osservatori hanno già espresso preoccupazione circa la portata di questi impegni e la disponibilità di finanziamenti per attuarli. Secondo l’ultimo rapporto sul clima delle Nazioni Unite, pubblicato lunedì dal gruppo di esperti dell’IPCC, “circa la metà della popolazione mondiale attualmente soffre di grave scarsità d’acqua per almeno una parte dell’anno”. Il rapporto rileva il particolare impatto delle forniture idriche esistenti che vengono contaminate a causa di sistemi igienico-sanitari poco performanti o inesistenti. “Almeno 2 miliardi di persone (a livello globale) utilizzano una fonte di acqua potabile contaminata da feci, esponendole al rischio di contrarre colera, dissenteria, tifo e poliomielite”, ha affermato. Quel numero elevato non tiene nemmeno conto dell’inquinamento da prodotti farmaceutici, chimici, pesticidi, microplastiche e nanomateriali. E per garantire l’accesso all’acqua potabile sicura per tutti entro il 2030, gli attuali livelli di investimento dovrebbero essere triplicati.