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Gli scarti del caffè diventano una risorsa e nasce un infuso

Gli scarti del caffè diventano una risorsa e nasce un infusoRoma, 3 feb. (askanews) – Gli scarti del caffè diventano una risorsa e, nell’ottica di diminuire gli sprechi alimenti, Costadoro lancia la Cascara biologica, un infuso a metà tra una tisana e il caffè filtro. Cascara in spagnolo significa letteralmente “buccia” o “guscio”, ed è il frutto essiccato che avvolge il chicco di caffè. Ben conosciuta in Sud America ma ancora poco nota sul mercato italiano, viene spesso scartata durante il processo produttivo.



Nonostante la provenienza dalla stessa pianta, la Cascara ha un gusto e un profilo aromatico molto diverso da quello del caffè. I sentori richiamano infatti le note di pera, rosa canina, ciliegia, con una dolcezza delicata, un corpo pieno, ricca di antiossidanti e una percentuale minore di caffeina rispetto al caffè. La Cascara Costadoro è raccolta in Perù nei soli mesi di giugno, luglio e agosto, in un ambiente incontaminato immerso nella natura a 1380-1720m e coltivato da famiglie locali. Il prodotto arriva in occasione della Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, che si svolge ogni anno il 5 febbraio, che quest’anno inaugura un effettivo conto alla rovescia: mancano solo altri cinque anni, da qui al 2030, per dimezzare la piaga dello spreco alimentare, secondo quanto richiede l’obiettivo 12.3 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La Cascara, spiega Costadoro, rappresenta un esempio concreto di economia circolare applicata al mondo del caffè. Utilizzando ogni parte della pianta, l’azienda promuove una produzione consapevole che riduce al minimo gli sprechi, valorizzando risorse spesso inutilizzate.