”Golda”, in libreria la storia della donna che fondò Israele
”Golda”, in libreria la storia della donna che fondò IsraeleRoma, 27 gen. (askanews) – “Golda, la donna che fondò Israele” è il racconto della vita di Golda Meir, la prima premier donna in Israele, terza nel mondo, che ha guidato il paese nei difficili momenti dell’attentato di Monaco, della guerra di attrito e di quella del Kippur. Una figura che viene descritta nel libro di Elisabetta Fiorito, giornalista di Radio 24 e collaboratrice di Shalom, per la Giuntina.
Tutte le tappe della vita di Golda sono analizzate e percorse, dalla nascita a Kiev in epoca zarista alla partenza per gli Stati Uniti, dalla decisione di emigrare nella Palestina mandataria nel 1921 all’arrivo nell’afosa Tel Aviv guidata da Meir Dizengoff. Anni in cui con spirito pioneristico Golda Meir vive nel kibbutz di Merhavia per poi trasferirsi a Gerusalemme per accontentare il marito Morris Meyerson, dal quale si separerà dopo aver messo al mondo i suoi due figli, Sarah e Menahem con una vita sentimentale che riserverà qualche sorpresa. Il libro prende spunto dall’autobiografia scritta dalla stessa Golda (pubblicato in Italia da Mondadori nel 1975) e, rispetto alle biografie in inglese, il focus è sui suoi rapporti, e quindi d’Israele, con l’Italia. Dapprima, negli anni pionieristici, viene descritta l’amicizia che la lega a Enzo Sereni, attivista, partigiano, sionista, fondatore del kibbutz Givat Brenner, morto a Dachau il 18 novembre del 1944. Ma c’è anche il legame politico che Golda ebbe in ambito socialista con Pietro Nenni che continuerà sempre a sostenere Israele anche negli anni in cui la politica italiana volterà le spalle allo Stato ebraico.
Parte essenziale è dedicata all’incontro con Aldo Moro, avvenuto a New York nell’ottobre 1970, che sancirà la rottura tra i due paesi per la politica filoaraba intrapresa dall’allora ministro degli Esteri democristiano. Grazie agli archivi di Shalom, viene descritta dettagliatamente con i resoconti d’epoca la visita in Italia della premier israeliana e lo storico incontro con Paolo VI in Vaticano il 14 gennaio del 1973. Ancora, l’intervista di Oriana Fallaci: sarà attraverso più incontri che la giornalista riuscirà a far aprire la premier israeliana anche parlando del suo ex marito e della sua vita privata. Non vengono tralasciati gli avvenimenti internazionali, il rapporto con Kissinger, la strage alle olimpiadi di Monaco nel 1972 e il mancato attentato di Ostia. Una vita che si intreccia con la nascita d’Israele, le relazioni all’interno del partito socialista, la travagliata amicizia con Ben Gurion, i contrasti con la giovane generazione di Shimon Peres e Moshé Dayan fino al ritiro dalla scena politica dopo la guerra del Kippur e la morte avvenuta l’8 dicembre del 1978 con il funerale descritto dalla penna di Arrigo Levi.