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Harris: non resterò in silenzio su Gaza (e Netanyahu ora teme sul buon esito dei negoziati)

| Redazione StudioNews |

Harris: non resterò in silenzio su Gaza (e Netanyahu ora teme sul buon esito dei negoziati)Roma, 26 lug. (askanews) – “Non si può diventare insensibili alla sofferenza di Gaza”. Lo ha detto, secondo i media americani, la vice presidente Usa Kamala Harris dopo l’incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca.



Secondo Harris “c’è speranza” per arrivare a un accordo che “è l’ora di concludere”. “E’ tempo che questa guerra finisca – sono le parole di Harris riportate dalla Cnn – e finisca in un modo in cui Israele sia sicuro, tutti gli ostaggi vengano rilasciati, la sofferenza dei palestinesi a Gaza finisca”. Harris ha quindi espresso il suo sostegno alla soluzione dei due Stati definendola “l’unica strada che garantisca che Israele rimanga uno stato democratico sicuro”. E, d’altro canto, sono le parole della vice presidente Usa riportate dalla Cnn, questa soluzione assicura “che i palestinesi possano finalmente realizzare la libertà, la sicurezza e la prosperità che meritano”. “Quello che è successo a Gaza negli ultimi nove mesi è devastante” ha ribadito Harris.


“Non possiamo distogliere lo sguardo di fronte a queste tragedie. Non possiamo permetterci di diventare insensibili alla sofferenza e non starò in silenzio” ha aggiunto esortando tutti a condannare il terrorismo, l’antisemitismo, l’islamofobia e l’odio di qualsiasi tipo. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è preoccupato che le dichiarazioni rilasciate alla stampa dalla vicepresidente americana, Kamala Harris, al termine del loro incontro possano danneggiare i negoziati in corso per arrivare a un accordo per il rilascio degli ostaggi e cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha detto un funzionario israeliano in un briefing tenuto con la stampa e riportato da Axios. Netanyahu ha avuto un faccia a faccia con Harris dopo un incontro di quasi tre ore con il presidente Joe Biden. Al termine di un incontro di 40 minuti con Netanyahu, Harris ha dichiarato alla stampa di aver detto al premier israeliano che “è tempo di concludere questo accordo, così possiamo ottenere un cessate il fuoco per porre fine alla guerra”. Due funzionari israeliani citati da Axios hanno dichiarato che Netanyahu e il suo team sono stati colti di sorpresa dalla dichiarazione di Harris e dal suo tono: “La dichiarazione di Harris dopo l’incontro è stata molto più critica rispetto a quanto ha detto a Netanyahu nell’incontro”.


Stando al funzionario israeliano, Netanyahu non ha apprezzato che Harris abbia parlato dell’accordo sugli ostaggi e sul cessate il fuoco come fine della guerra, mentre Israele continua a sostenere che sarà in grado di riprendere i combattimenti dopo l’attuazione dell’accordo. Un collaboratore della vicepresidente ha definito l’incontro tra Harris e Netanyahu “serio e collegiale”, sottolineando che “il presidente Biden e la vicepresidente Harris hanno trasmesso lo stesso messaggio in privato a Netanyahu nei loro incontri, ovvero: ‘È tempo di arrivare a un cessate il fuoco e a un accordo sugli ostaggi’. È quello che ha detto anche pubblicamente la vicepresidente”. La fonte ha quindi rimarcato che le dichiarazioni di Harris non divergono da quanto già detto in passato sul conflitto e “comprendono un solido sostegno a Israele da un lato e preoccupazione per le vittime civili e la crisi umanitaria a Gaza dall’altro, come fa sempre”. Oggi Netanyahu incontrerà l’ex presidente Donald Trump, candidato repubblicano e rivale politico di Harris nella corsa alla Casa Bianca, nella sua residenza a Mar a-Lago, in Florida. Ieri Trump, in un’intervista a Fox News, ha detto che Israele dovrebbe porre fine alla guerra a Gaza il prima possibile e riportare a casa gli ostaggi. “Ma le critiche di Netanyahu a Harris potrebbero essere usate da Trump per attaccare la vicepresidente come parte della campagna elettorale presidenziale”, ha sottolineato Axios.