I leader ricordano bomba Hiroshima, sindaco: desiderio realizzato
I leader ricordano bomba Hiroshima, sindaco: desiderio realizzatoRoma, 19 mag. (askanews) – Il sindaco di Hiroshima Kazumi Matsui ha detto oggi, dopo la visita dei leader del G7 al Memoriale della Pace che ricorda il devastante bombardamento nucleare della città, ha affermato che il suo desiderio “si è avverato”.
“Ho visto il presidente degli Stati uniti Joe Biden e, con lui, gli altri leader di paesi detentori dell’arma nucleare, Gran Bretagna e Francia, visitare insieme per la prima volta (il Memoriale e Museo della Bomba atomica). In un certo senso è un evento storico”, ha detto Matsui. “Sono entrati in quell’edificio, che raccoglie le testimonianze delle vittime della bomba atomica: il nostro desiderio si è avverato”, ha continuato il sindaco della città martire che subì il primo bombardamento nucleare della storia il 6 agosto 1945, tre giorni prima che all’altra città giapponese – Nagasaki – toccasse la stessa sorte. Per le due atomiche lanciate dagli americani, morirono come effetti diretti tra le 150mila e le 220mila persone.
Biden non è il primo presidente Usa a recarsi al Memoriale della Pace di Hiroshima. L’aveva già fatto Barack Obama, di cui Biden era il vicepresidente. Mai nessun leader Usa, tuttavia, compreso Biden, hanno presentato le scuse americane per i bombardamenti atomici. Il primo ministro giapponese Fumio Kishida, che è originario di Hiroshima e ha avuto in famiglia vittime della bomba atomica, ha voluto che il summit si tenesse nella città martire per enfatizzare e mettere in agenda del vertice un rinnovato impegno al non utilizzo delle armi nucleari e una nuova spinta verso il disarmo.
I leader hanno deposto corone di fiori e hanno incontrato anche una “hibakusha”, una vittima del bombardamento atomico. “Con emozione e compassione, tocca a noi contribuire al dovere di ricordare le vittime di Hiroshima e agire a favore della pace, l’unica battaglia che merita di essere intrapresa”, ha scritto il presidente francese Emmanuel Macron nel libro commemorativo del Museo della bomba atomica al termine della visita.
“Oggi chiniamo il capo e ci fermiamo in preghiera. Oggi non dimentichiamo che l’oscurità non ha l’ultima parola. Oggi ricordiamo il passato per scrivere, insieme, un futuro di speranza” è stata invece la dedica della presidente del consiglio Giorgia Meloni, al suo primo G7 da capo di governo. I leader del G7 “hanno ascoltato attentamente” il racconto di Keiko Ogura, 85 anni, secondo quanto lei stessa ha raccontato. “Penso di essere stata in grado di far rivivere loro l’Hiroshima che ho visto quando avevo 8 anni”.
La visita al Museo della bomba atomica è durato una quarantina di minuti. Poco, secondo il presidente dell’associazione delle vittime della bomba di Hiroshima, Tomoyuki Mimaki: “Non è durato troppo poco? Non c’è modo di vedere molte cose in questo lasso di tempo e non credo che ci sia modo di comprendere appieno la devastazione”. Ed ha aggiunto: “Mi piacerebbe sentire le loro impressioni su quello che hanno visto, sapere quanto si sono soffermati, quanto hanno sentito delle testimonianze dei sopravvissuti”.
Ciononostante, la speranza è che qualcosa rimanga nell’azione politica dei leader mondiali, dopo la visita a un luogo della memoria presso il quale sono custoditi reperti e testimonianze di una sofferenza estrema, una delle più atroci perpetrate a una popolazione civile durante la storia. Toshiko Tanaka, una “hibakusha”, nel guardare le immagini della visita – secondo il racconto della tv pubblica giapponese NHK – ha commentato l’espressione sul volto di Joe Biden quando è uscito dal Museo della bomba atomica: “Aveva una faccia molto seria e addolorata, quindi credo che la tragedia del bombardamento atomico sia risuonata nel suo cuore più di prima. L’ho percepito”, ha detto.
“Le storie degli hibakusha – ha proseguito – sono quelle di coloro che hanno vissuto il bombardamento atomico in prima persona. Vorrei che i leader tengano a mente questa storia quando fanno politica. Vorrei che si muovessero nella direzione dell’eliminazione delle armi nucleari dal mondo”.