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Ia e tecnologie difesa, Usa ampliano lista nera aziende cinesi

Ia e tecnologie difesa, Usa ampliano lista nera aziende cinesiRoma, 26 mar. (askanews) – L’amministrazione Trump ha notevolmente ampliato la lista nera commerciale ereditata dalla precedente amministrazione Biden, con l’obiettivo di limitare le capacità della Cina nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, del calcolo avanzato e di tecnologie militari. Lo scrive oggi Nikkei Asia, segnalando che il Bureau of Industry and Security (BIS) del Dipartimento del Commercio degli Stati uniti ha aggiunto 80 organizzazioni all’”Entity List” per azioni “contrarie alla sicurezza nazionale e alla politica estera degli Stati uniti”.



I nuovi inserimenti comprendono entità provenienti da Pakistan, Emirati arabi uniti, Sudafrica, Iran e persino Taiwan, ma la maggioranza – oltre 50 – sono situate in Cina e Hong Kong. In un comunicato diffuso martedì a Washington, il BIS ha indicato come obiettivo principale quello di impedire al Partito comunista cinese di acquisire e sviluppare capacità di calcolo ad alte prestazioni, oltre a tecnologie quantistiche per applicazioni militari. Il calcolo exascale rappresenta l’ultima frontiera dei supercomputer, in grado di eseguire almeno un exaflop — ossia un quintilione di operazioni in virgola mobile al secondo — consentendo progressi significativi nell’Ia.


Un altro scopo dichiarato è ostacolare lo sviluppo da parte della Cina del suo programma di armi ipersoniche — sistemi in grado di viaggiare a velocità pari o superiori a cinque volte quella del suono, con elevata manovrabilità per eludere le difese. La Cina ha condannato oggi l’ampliamento della lista nera. Il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun ha accusato gli Stati uniti di “comportamento egemonico tipico, che viola gravemente il diritto internazionale e le norme fondamentali delle relazioni internazionali, danneggia i diritti e gli interessi delle imprese cinesi e mina la sicurezza e la stabilità delle catene di approvvigionamento industriali globali”. Ha esortato Washington a “smettere di estendere arbitrariamente il concetto di sicurezza nazionale” e a “non politicizzare il commercio”.


Tra le società aggiunte alla lista figurano sei divisioni di Inspur Group, importante fornitore cinese di servizi cloud e big data già inserito nella lista dal 2022. Tali unità sono state incluse per il loro contributo allo sviluppo di supercomputer a uso militare, in particolare mediante il tentativo di acquisire componenti di origine statunitense per progetti destinati al governo o alle forze armate cinesi. Tra queste spiccano Inspur Taiwan e Inspur Software, quotata alla Borsa di Shanghai. Sono state designate anche la Beijing Academy of Artificial Intelligence e la Beijing Innovation Wisdom Technology, ritenute impegnate a utilizzare tecnologie americane per la modernizzazione militare, avendo sviluppato modelli di Ia e chip avanzati per scopi difensivi. Altre quattro società — Henan Dingxin Information Industry, Nettrix Information Industry, Suma Technology e Suma-USI Electronics — sono state inserite per il loro ruolo nello sviluppo di supercomputer exascale, in grado di gestire grandi quantità di dati a velocità elevate e condurre simulazioni su larga scala. Queste imprese avrebbero fornito capacità produttive rilevanti a Sugon (nota anche come Dawning Information Industry), anch’essa nella lista nera dal 2019 per il supporto alla modernizzazione militare cinese.


Oltre due dozzine di entità — tra cui l’Air Force Engineering University e il China Aeronautical Radio Electronics Research Institute — sono state inserite per legami dimostrabili con lo sviluppo di armi ipersoniche, progettazione e modellazione di veicoli in volo ipersonico, uso di software proprietari per progettare armamenti o per sostenere la strategia di “fusione militare-civile” cinese.