IA, esperti a confronto: allarme per cyberbullismo
IA, esperti a confronto: allarme per cyberbullismoRoma, 25 giu. (askanews) – Trent’anni di rivoluzione per la Cybersecurity e la Trasformazione Digitale. Questo il tema al centro del dibattito ospitato da ‘Agorà Netgroup’, lo spazio di confronto dedicato alle tematiche strategiche per il progresso tecnologico, con l’obiettivo di promuovere una consapevolezza diffusa sulla sicurezza informatica. L’era digitale compie dunque trent’anni e tra società, etica e tecnologia sono cruciali le sfide che riguardano in particolare l’applicazione dell’intelligenza artificiale. Nel tavolo di confronto a cui hanno preso parte la vice direttrice del tg la 7 Pina Debbi, il direttore della polizia postale Ivano Gabrielli, l’ex presidente del Casd, centro alti studi della Difesa, Fernando Giancotti con il presidente di Netgroup Giuseppe Mocerino, sono emersi gli aspetti più importanti della sfida alla transizione digitale, tra tutti quello dell’educazione e dei giovani.
“Dobbiamo ristrutturare i processi educativi che devono fornire gli strumenti per potersi orientare in un mondo che prevede una dimensione ulteriore. Il legislatore sta facendo uno sforzo importante nel creare un ecosistema legale all’interno dei quali si muovono le istituzioni e i privati e quindi i rapporti tra i privati. In questa direzione va il DDL Cybersicurezza, appena approvato, che guarda alla costruzione di un ecosistema e crea le regole di ingaggio tra le varie istituzioni”, ha detto Ivano Gabrielli. Per Debbi “l’educazione non può non iniziare dalla cittadinanza digitale, non può non iniziare dalla scuola. I giovani non hanno la consapevolezza di cosa possa accadere in questo ambiente”. Concorde Giancotti nel ribadire che “la vera sfida è investire nel capitale umano, nella formazione per trovare un giusto equilibrio tra funzionalità ed efficacia di queste nuove tecnologie e l’etica”. Il presidente di Netgroup Giuseppe Mocerino lancia infine un allarme sul cyberbullismo: “Nel nostro osservatorio, stiamo registrando in queste ore un fenomeno di cyberbullismo legato ai dati sintetici: c’è una manipolazione delle foto degli studenti e delle studentesse con l’Ai che genera foto e video fake. Noi in Italia abbiamo perso un po’ di tempo, rimandando alcune scelte, mettendoci 20 anni per capire che internet avrebbe rivoluzionato il mondo. Ora non c’è più tempo da perdere: sento troppo poco parlare di sovranità nazionale dei dati, è un tema che dovrebbe esser centrale”.