IA, Urso-Le Maire-Habeck: Ue investa e lasci nascere industrie
IA, Urso-Le Maire-Habeck: Ue investa e lasci nascere industrieRoma, 30 ott. (askanews) – I ministri responsabili dell’industria di Italia, Francia e Germania condividono la necessità di rafforzare gli investimenti sull’intelligenza artificiale e al tempo stesso di evitare di soffocarne lo sviluppo con una regolamentazione eccessiva e prematura, che sarebbe come imporre norme sul traffico di auto “prima ancora che esista un traffico”. E’ la linea su cui si sono ritrovati il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, con i suoi omologhi di Francia, Bruno Le Maire, e Germania, Robert Habeck durante una trilaterale che si è svolta oggi al Mimit, a Roma.
Il tema dell’intelligenza artificiale era quello centrale di questa riunione, la seconda di questo genere dopo una analoga che si era svolta il 26 giugno a Berlino, mentre un ulteriore incontro è previsto nei mesi prossimi a Parigi. Tre grandi paesi Ue “individuano punti in comune lo fanno in piena trasparenza con i rappresentanti delle nostre imprese”, ha rilevato Urso. “Non bisogna fare un codice della strada quando ancora non ci sta il traffico, anzi mentre la strada viene costruita da giganti statunitensi e cinesi: dobbiamo innanzitutto costruire la nostra di strada”, ha detto.
Perché al momento, gli ha fatto eco Le Maire, gli Stati Uniti stanno investendo sull’intelligenza artificiale il decuplo di quello che sta facendo l’Unione europea. “In gioco ci sta la nostra sovranità, la nostra libertà politica, il dibattito sull’intelligenza artificiale è il miglior esempio: negli Usa vengono investiti 52 miliardi, in Europa 5 miliardi, un decimo. L’unico vantaggio – secondo Le Maire – è che stavolta siamo consapevoli che dobbiamo disporre di tutti i mezzi per innovare di più”. Ma in tempi di ristrettezze di bilancio questo chiama in causa anche il contributo del settore privato e per questo “serve l’Unione dei mercati dei capitali”, ha proseguito il ministro francese. Su questo c’è la determinazione di Francia, Germania e Italia ad andare avanti. Più in generale “siamo convinti che sia il momento di sburocratizzare le decisioni industriali Ue. Sono convinto che con Adolfo e Robert abbiamo intrapreso questa linea europea”.
Le Maire ha inoltre sottolineato che sull’intelligenza artificiale “l’Europa tutto il potenziale per avere successo, ha competenze, dati affidabili, settori industriali: abbiamo tutto ma le cifre sugli investimenti sono impietosi, oggi l’Europa investe 10 volte meno dei suoi competitor e bisogna fare molto di più e più rapidamente”. Habeck, per parte sua, si è particolarmente soffermato sulla necessità di non soffocare lo sviluppo di questo settore, precipitandosi in una affrettata regolamentazione. “L’intelligenza artificiale non è un episodio sporadico, è già presente in molte applicazioni e settori industriali, come la medicina, la diagnostica, i modelli linguistici, è un processo già in movimento. In Europa possiamo fare la differenza – ha detto – senza per forza doverci appoggiare alle catene di valore Usa e ai loro motori di ricerca”.
Ma sarebbe “pericoloso e fatale mettersi a regolamentare gli algoritmi, invece che pensare di regolare le loro applicazioni”, ha proseguito il ministro tedesco. Piuttosto eventuali regole vanno pensate dove vi sia il pericolo di falsificazione o sistemi di “social scoring”, che possono portare a disparità: “lì bisogna regolamentare, ma per il resto è necessario offrire libertà di movimento”. Voz