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Icam Cioccolato chiude 2023 con +7% fatturato a 216,5 mln

Icam Cioccolato chiude 2023 con +7% fatturato a 216,5 mlnRoma, 26 mar. (askanews) – Un fatturato in crescita del 7% rispetto al 2022, a 216,5 milioni di euro nonostante gli aumenti del costo dell’energia prima e l’impennata del prezzo del cacao. E’ il bilancio di ICAM Cioccolato, azienda lecchese leader nella produzione e commercializzazione di cioccolato e semilavorati del cacao, una delle poche aziende in Italia che segue l’intero processo di trasformazione del cacao.



In crescita 36% dal 2019 nel fatturato, ICAM ha dovuto gestire le difficoltà che hanno caratterizzato il settore, ovvero gli aumenti del costo dell’energia prima e l’impennata del prezzo del cacao ed riuscita nel 2023 a tornare alla situazione pre-pandemia con un EBITDA a doppia cifra. L’estero oggi rappresenta per ICAM il 56% del fatturato. Oltre alla sede italiana di Orsenigo (CO), l’azienda è oggi presente in Uganda con ICAM Chocolate Uganda ltd., con degli uffici commerciali negli Stati Uniti (Agostoni Chocolate US), nel Regno Unito (ICAM Chocolate UK) e, le ultime due subsidiary nate, ICAM France e ICAM Chocolate Perù Sac.


“Oggi viviamo un contesto socio-economico particolarmente complesso – ha dichiarato Adelio Crippa, direttore generale di ICAM Cioccolato – Il costante aumento delle quotazioni del cacao, cominciato nel 2023, ha vissuto un’importante impennata nei primi mesi del 2024, passando dalle 3.400 sterline/ton a fine dicembre alle 5.500 sterline/ton di fine febbraio. Un aumento vertiginoso e un altrettanto preoccupante calo della disponibilità della materia prima che sta creando non poche preoccupazioni al mercato – ha spiegato – Con l’obiettivo di impattare il meno possibile sui nostri clienti, e a cascata sul consumatore finale, stiamo continuando, da una parte, a portare avanti relazioni dirette e di lungo periodo con le cooperative di coltivatori per tenere monitorato il problema della disponibilità, dall’altra siamo in costante comunicazione con i nostri clienti con aggiornamenti periodici sulla situazione e fissando degli aumenti di prezzi calmierati ma necessari per sostenere l’intera filiera attraverso modalità sostenibili”.