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IIC Bucarest: per la Romanian Design Week la mostra di La Pietra

IIC Bucarest: per la Romanian Design Week la mostra di La PietraRoma, 31 mag. (askanews) – Nell’ambito della Romanian Design Week, in programma a Bucarest dal 24 maggio al 2 giugno 2024, e per celebrare l’Italian Design Day, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest presenta la mostra di Ugo La Pietra “Attrezzature urbane per la collettività. Dai dissuasori ai gazebi”.



La mostra fa riferimento alle ricerche di Ugo La Pietra sul rapporto individuo/ambiente e in particolare sullo spazio collettivo urbano. Fin dalla fine degli anni Sessanta, La Pietra ha indagato il territorio urbano, espressione formalizzata delle contraddizioni della vita sociale: dalle periferie (Gradi di Libertà, Recupero e Reinvenzione) alle attrezzature urbane, segni che sottolineano molto bene la differenza tra abitare domestico e abitare urbano. Le “Attrezzature Urbane” analizzate dall’autore sono espressione emblematica dei problemi che affliggono la nostra società, dalla mancanza di un progetto culturale alla progettazione di uno spazio collettivo abitabile. La mostra si sviluppa attraverso una serie di opere bidimensionali, arredi, oggetti tridimensionali, filmati, un’urna per la votazione, schede per il pubblico.


Le sezioni della mostra sono: Analisi – Abitare è essere ovunque a casa propria (“Riconversione progettuale”, 1979), Decodificazione – Lettura delle contraddizioni urbane e abitative (“La città senza morale”, 2000), Metaprogetti – Attrezzature urbane per la collettività (“Per arredare e abitare la città”, 2000), Referendum – Il miglior dissuasore (“Vota il miglior dissuasore per la città di Milano”, 2023), Luoghi di decompressione – Attrezzature urbane per la collettività (“Recupero valori ambientali”, 2023), Gazebi (2023). Architetto, artista, designer, teorico ma soprattutto instancabile sperimentatore, fin dagli anni sessanta Ugo La Pietra porta avanti una riflessione sul rapporto tra uomo e ambiente, tra spazio privato e spazio pubblico, ovvero tra l’abitare e il contesto urbano, ripensando lo spazio collettivo e gli oggetti che lo abitano.