Il 20 marzo Università Scienze Gastronomiche di Pollenzo apre a tutti
Il 20 marzo Università Scienze Gastronomiche di Pollenzo apre a tuttiMilano, 17 mar. (askanews) – L’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche (Unisg) ha accolto l’invito della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), aderendo all’iniziativa “Università svelate”. Mercoledì 20 marzo l’Ateneo di Pollenzo (Cuneo) aprirà dunque la propria sede a futuri studenti, genitori, docenti, ma anche a residenti sul territorio e turisti che desiderano visitare il campus e conoscere le attività didattiche.
“Università Svelate” vuole essere un momento di condivisione del patrimonio scientifico e culturale che la comunità accademica produce per la società che la sostiene. Una giornata di eventi per partecipare alla vita che si svolge nelle università e osservarla da dentro: all’interno di aule, cortili, biblioteche, musei e laboratori. A Pollenzo sarà possibile visitare il complesso sabaudo, iscritto al Patrimonio Mondiale Unesco, che ospita oggi la prima Università al mondo interamente dedicata allo studio del cibo in tutte le sue declinazioni. L’ateneo sorge infatti in due strutture: in quella denominata Agenzia di Pollenzo, imponente quadrilatero fatto costruire da re Carlo Alberto di Savoia come una azienda agricola modello, si trovano gli uffici del rettorato, della direzione generale e la Biblioteca che accoglie circa 30.000 volumi dedicati alle scienze gastronomiche; mentre negli spazi della Cascina Albertina si trovano le aule, i laboratori e la segreteria didattica.
Nel corso della visita del 20 marzo all’Unisg, che festeggia quest’anno il ventennale dalla fondazione nel 2004 da parte di Slow Food, sarà possibile scoprire i suggestivi e storici spazi di Pollenzo, gli orti educativi annessi all’ateneo, conoscere l’offerta formativa, con i suoi corsi di laurea e i master, e vedere da vicino la vita universitaria animata da un folto gruppo di studenti internazionali. Sarà inoltre visitabile indipendentemente la Banca del Vino, che sorge nelle antiche cantine carloalbertine del complesso dell’Agenzia.