Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Il 28 ottobre a Fattoria del Colle i vini dolci della Toscana

Il 28 ottobre a Fattoria del Colle i vini dolci della ToscanaMilano, 27 ott. (askanews) – Il 28 ottobre alla Fattoria del Colle a Trequanda (Siena) si terrà “Dolce Toscana nel vino”, evento durante il quale Donatella Cinelli Colombini presenterà il suo nuovo “Passito 2018 Bio” da uve Traminer a tiratura limitata, insieme con i vini dolci prodotti da dodici Donne del Vino toscane di celebri brand di grande tradizione: sette Vin Santo di età e provenienza diverse, due passiti, un occhio di pernice, un Aleatico e un Moscadello.

La manifestazione sarà anche l’occasione per discutere, con l’aiuto del giornalista enogastronomico Gianni Fabrizio, le scelte stilistiche e di marketing per un possibile rilancio futuro di questi vini, provati da contraffazioni e accorgimenti produttivi che riempiono il mercato di Vin Santo scadente a prezzi bassissimi e incompatibili con l’assai costoso processo produttivo tradizionale. Oltre a investimenti in comunicazione, eventi e un maggiore impegno dei pasticceri toscani, secondo Donatella Cinelli Colombini, una possibile strategia di marketing per i vini dolci riguarda il modo di consumarli: fuori pasto oppure a fine pasto in abbinamento con formaggi erborinati e stravecchi. Per questo il 28 ottobre proporrà il “Passito 2018 Bio” in abbinamento a tre formaggi scelti dal super premiato affinatore caseario Andrea Magi DeMagi, e a un dolce creato appositamente dal campione del mondo Rossano Vinciarelli. Prodotto in sole 364 piccole bottiglie custodite in scrigni azzurri e munite di un certificato simile a quello delle opere d’arte, il nuovo Passito di Donatella Cinelli Colombini è ottenuto da un appassimento naturale ed è stato voluto da suo marito Carlo Gardini che, negli anni, ha ottenuto altissimi rating da parte della stampa internazionale.

La Toscana ha vini dolci di grande genealogia: l’Aleatico, il Moscadello di Montalcino e il Vin Santo, che è appunto il più conosciuto e il cui nome pare nasca durante il Concilio di Firenze del 1431, quando il Cardinal Bessarione di Nicea lo paragonò al vino dell’isola di Xantos.