
Il 30 marzo marcia ‘Stop pesticidi’ in Trentino e Veneto
Il 30 marzo marcia ‘Stop pesticidi’ in Trentino e VenetoRoma, 26 mar. (askanews) – Anche il WWF Italia aderisce alla “Marcia Stop Pesticidi” organizzata per domenica 30 marzo in Trentino-Alto Adige e in Veneto per ribadire che la riduzione dei veleni in agricoltura deve essere una priorità dell’Unione Europea e dell’Italia. Una marcia che arriva a pochi giorni dalla conclusione del villaggio di Agricoltura E’, organizzato dal Masaf a Roma per mettere in mostra le varie dimensioni dell’agricoltura ma che, secondo il Wwf, “nasconde abilmente i suoi difetti, ad iniziare dall’utilizzo dei pesticidi chimici che avvelenano le acque, il suolo, l’aria, distruggendo la biodiversità e compromettendo la qualità della vita di migliaia di cittadini residenti in aree rurali con coltivazioni intensive”.
Per denunciare i rischi dell’esposizione ai pesticidi domenica 30 marzo i cittadini del Trentino-Alto Adige a Caldaro e del Veneto da Cison all’Abbazia di Follina con la nuova edizione della “Marcia Stop Pesticidi” torneranno a chiedere che la riduzione dell’uso dei pesticidi continui a rappresentare una priorità dell’Unione europea, evidenziando al contempo come i nuovi OGM (definiti in Italia TEA, Tecniche di Evoluzione Assistita) non costituiscono una valida alternativa. “La Visione dell’Agricoltura e Alimentazione, presentata dalla Commissione europea il 19 febbraio scorso – sostiene il Wwf – ha archiviato definitivamente il Regolamento europeo per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR) e con esso l’obiettivo della riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi entro il 2030”. L’associazione punta quindi a agroecologia e agricoltura biologica come alternativa all’uso dei pesticidi, sottolineando che il biologico italiano continua a crescere e ha raggiunto, alla fine del 2023, quasi 2,5 milioni di ettari (+4,5%, rispetto al 2022), pari al 19,8% della Superfice agricola utilizzata (SAU) considerando che la superficie agricola utilizzata arriva a 12,4 milioni di ettari complessivi.
Nonostante questo, denuncia il Wwf, l’Italia “resta ancora senza un Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei pesticidi, scaduto dal 2019 e mai rinnovato con disposizioni più stringenti come l’obbligo della distanza di sicurezza inderogabile di almeno 50 metri dalle abitazioni per i trattamenti fitosanitari e l’obbligo dell’attuazione delle Linee guida per la tutela delle acque e della biodiversità, definite da un Decreto interministeriale del 2015, ad oggi mai applicato”.