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Il Brasile riapre le porte alle susine italiane

Il Brasile riapre le porte alle susine italianeRoma, 4 mar. (askanews) – Le susine italiane, Prunus domestica e Prunus salicina, tornano in Brasile. Il ministero per l’Agricoltura ha infatti comunicato la ripartenza dell’export verso il Paese sudamericano dal 21 febbraio scorso interrompendo, così, il blocco imposto da Brasilia nel 2013 per paura della diffusione della Lobesia botrana. Uno stop di natura preventiva più che legato ad una reale diffusione della malattia proveniente dalla pianta della vite. Il problema riguardava la non coincidenza della produzione italiana con i parametri stabiliti dalla normativa brasiliana sulle importazioni.



“La riapertura del mercato brasiliano è davvero una buona notizia – commenta Michele Ponso, presidente della Federazione di Prodotto Nazionale Frutticoltura di Confagricoltura – Il Paese rappresentava una quota importante dell’esportazione italiana di susine in Sud America, e adesso tornerà a rappresentarla”. Confagricoltura si è particolarmente spesa negli anni, portando avanti un dialogo serrato con l’ambasciata del Brasile in Italia. Fino ad arrivare, nel luglio 2024, alla visita di una delegazione del ministero per l’Agricoltura del Paese presso alcuni frutteti dell’Emilia Romagna e del Piemonte. Le due regioni che, insieme al Lazio, hanno sofferto di più il blocco, in quanto principali produttrici di susine.


Il 27 settembre dell’anno scorso, con una riunione presso il Masaf insieme al Servizio Fitosanitario Nazionale, è stato raggiunto l’accordo di Systems Approach per autorizzare l’accesso al mercato brasiliano delle susine e ripristinare così il flusso commerciale. “Un importante risultato diplomatico, che abbiamo portato avanti insieme al ministero italiano”, aggiunge il presidente della Federazione nazionale dei produttori frutticoli. Il ritorno nel mercato brasiliano è una boccata d’ossigeno per i produttori italiani, i quali stanno facendo i conti con un mercato europeo abbastanza asfittico e con una concorrenza, in particolare spagnola, agguerrita.


L’anno scorso l’Italia ha prodotto 1.720.448 quintali di susine segnando una crescita rispetto al 2023 (1.653.141 quintali). Sono calate (-6%), invece, le superfici che sono passate, dai 12.694 ettari di due anni fa, a 11.919 dell’anno scorso. La principale regione di produzione è l’Emilia Romagna, che pesa per circa 1/3. Altre regioni rilevanti in termini produttivi sono Piemonte, Campania, Lazio e Basilicata.