Roma, 6 giu. (askanews) – La Russia ha “categoricamente” respinto le accuse di avere distrutto la diga di Kakhovka, e ritiene le autorità ucraine responsabili dell’accaduto: lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, parlando di un “sabotaggio pianificato” da parte ucraina. “Stiamo parlando senza dubbio di un atto di sabotaggio deliberato della parte ucraina, pianificato e condotto su ordine ricevuti dal regime di Kiev”, ha dichiarato Peskov.
Secondo il portavoce il “sabotaggio è collegato al fatto che, avendo lanciato operazioni di controffensiva su larga scala due giorni fa, le forze armate ucraine ora non stanno raggiungendo i loro obiettivi”. Peskov ha sottolineato come uno degli obbiettivi della distruzione della diga sarebbe “privare la Crimea delle forniture idriche: il livello dell’acqua cala e anche l’alimentazione del canale è enormemente ridotta”. “Naturalmente, il Presidente Putin riceve rapporti dal ministero della Difesa e da altri servizi su ciò che sta accadendo intorno alla centrale idroelettrica di Kakhovka”, ha concluso il portavoce.