Il futuro di Gaza, ecco il piano di Israele per il dopoguerra
Il futuro di Gaza, ecco il piano di Israele per il dopoguerraRoma, 5 gen. (askanews) – Israele ha affidato al suo ministro della Difesa Yoav Gallant il compito di delineare il piano per il futuro politico di Gaza se e quando la guerra con Hamas avrà termine. Secondo Gallant il territorio finirebbe sotto controllo palestinese, ma con limitazioni: Hamas non sarà più al governo a Gaza e Israele manterrà il controllo generale della sicurezza. Il piano dei “quattro angoli” di Gallant prevede che una forza multinazionale si occupi della ricostruzione del territorio dopo le distruzioni causate dai bombardamenti israeliani. Anche il vicino Egitto avrebbe un ruolo non specificato, ma il documento aggiunge che i palestinesi sarebbero responsabili dell’amministrazione del territorio.
“Gli abitanti di Gaza sono palestinesi, quindi saranno responsabili organismi palestinesi, a condizione che non vi siano azioni ostili o minacce contro lo Stato di Israele”, ha affermato Gallant. Il dibattito sul “day after” di Gaza ha evidenziato profonde discordie in Israele. Alcuni membri di estrema destra del governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno affermato che i cittadini palestinesi dovrebbero essere incoraggiati a lasciare Gaza per l’esilio, con il ripristino degli insediamenti ebraici nel territorio – proposte controverse che sono state respinte come “estremiste” e “impraticabili” da altri paesi della regione e da alcuni alleati di Israele.
Sebbene le proposte di Gallant possano essere considerate più concrete di quelle suggerite da alcuni dei suoi colleghi di gabinetto, è probabile che vengano respinte dai leader palestinesi, che affermano che gli stessi abitanti di Gaza devono poter assumere il pieno controllo della gestione del territorio una volta che la guerra devastante sarà finita. Netanyahu non ha mai parlato pubblicamente di come pensa che Gaza dovrebbe essere governata, ma ha indicato che la guerra a Gaza potrebbe durare ancora diversi mesi, con l’obiettivo di schiacciare completamente Hamas. Il piano di Gallant delinea anche il modo in cui l’esercito israeliano intende procedere nella prossima fase della guerra a Gaza. Il ministro ha detto che le Forze di Difesa Israeliane adotteranno un approccio più mirato nel nord della Striscia di Gaza, dove le operazioni prevedono raid, demolizioni di tunnel e attacchi aerei e terrestri.
Nel sud, l’esercito israeliano continuerà a cercare di rintracciare i leader di Hamas e di salvare gli ostaggi israeliani, ha detto Gallant. I combattimenti a Gaza intanto sono continuati, con decine di persone uccise nelle ultime 24 ore, secondo il ministero della Sanità gestito da Hamas.Il segretario di Stato americano Antony Blinken tornerà nella regione questa settimana. Si prevede che terrà colloqui con funzionari palestinesi nella Cisgiordania occupata e con i leader israeliani. La sua visita avviene nel mezzo delle crescenti tensioni nella regione in seguito all’assassinio del leader di Hamas Saleh al-Arouri martedì nella capitale libanese Beirut. La responsabilità dell’uccisione è stata ampiamente attribuita a Israele, il quale non ha né confermato né smentito il coinvolgimento.
Giovedì, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito aree nel nord e nel sud di Gaza. Khan Younis, la più grande città nel sud della Striscia di Gaza, è stata colpita giovedì da attacchi aerei israeliani. Israele ha detto di aver condotto attacchi contro “infrastrutture terroristiche” e di aver ucciso persone che ha descritto come militanti, che avrebbero tentato di far esplodere un esplosivo accanto ai soldati. Il ministero della Sanità di Hamas a Gaza ha affermato che 125 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore in tutta la Striscia. Un funzionario del ministero della Sanità ha detto che 14 persone – tra cui nove bambini – sono state uccise dagli attacchi aerei israeliani ad al-Mawasi, a ovest di Khan Younis. La piccola città è stata designata dalle forze israeliane uno “spazio sicuro” per i palestinesi sfollati. L’IDF non ha commentato le affermazioni di Hamas. Il numero totale di persone uccise a Gaza dall’inizio della campagna di ritorsione di Israele ha raggiunto giovedì più di 22.400, ovvero quasi l’1% dei 2,3 milioni di abitanti dell’enclave, ha detto il ministero della Sanità gestito da Hamas. L’offensiva israeliana è iniziata dopo che uomini armati di Hamas hanno lanciato un attacco a sorpresa nel sud di Israele il 7 ottobre, uccidendo 1.200 persone, la maggior parte dei quali civili, e prendendo in ostaggio circa 240 persone.