Il ministero dell’Economia: il Mes favorisce l’Italia
Il ministero dell’Economia: il Mes favorisce l’ItaliaRoma, 21 giu. (askanews) – “Sulla base di riscontri avuti da analisti e operatori del mercato, è possibile che la riforma del Mes, nella misura in cui venga percepita come un segnale di rafforzamento della coesione europea, porti ad una migliore valutazione del merito di credito degli Stati membri aderenti, con un effetto più pronunciato per quelli a più elevato debito come l’Italia”. E’ quanto si legge nella lettera, inviata alla commissione Esteri della Camera, dal ministero dell’Economia sui due progetti di legge (Pd e Iv) in cui si chiede la ratifica della riforma del Meccanismo europeo di stabilità.
Nella missiva, firmata dal capo dipartimento del Mef, si precisa comunque che resta “molto difficile da prevedere ex ante” quanto la ratifica dell’accordo possa comportare “in termini di possibile riduzione del costo di indebitamento del nostro Paese”. Nella lettera si puntualizza che non dovrebbero esserci effetti diretti o indiretti negativi in seguito ad una eventuale ratifica. “Per quanto riguarda gli effetti diretti sulle grandezze di finanza pubblica, dalla ratifica non discendono nuovi o maggiori oneri rispetto a quelli autorizzati in occasione della ratifica del trattato istitutivo” del Meccanismo europeo di stabilità. Quanto agli effetti indiretti, “in linea generale, questi appaiono di difficile valutazione. Essi potrebbero astrattamente presentarsi – si osserva – qualora le modifiche apportate con l’accordo rendessero il Mes più rischioso e quindi maggiormente probabile la riduzione del capitale versato o la richiesta di pagamento delle quote non versate del capitale autorizzato”. Ma, si aggiunge che, “ciò premesso, non si rinvengono nell’accordo modifiche tali da far presumere un peggioramento del rischio legato” alla istituzione. Inoltre, “non si ha notizia che un peggioramento del rischio del Mes sia stato evidenziato da altri soggetti quali le agenzie di rating, che hanno invero confermato la più alta valutazione attribuitagli anche dopo la firma degli accordi sulla riforma”. In merito alla prospettiva poi che, ratificato l’accordo, si voglia procedere all’attivazione, si legge: “rispetto alla prospettiva degli Stati membri azionisti del Mes, l’attivazione del supporto rappresenterebbe, direttamente, una fonte di remunerazione del capitale versato e, indirettamente, un probabile miglioramento delle condizioni di finanziamento sui mercati”. La valutazione al Mef da parte della commissione Esteri era stata sollecitata il 27 aprile scorso, dopo un mese dall’incardinamento delle due pdl, su cui il governo Meloni e la maggioranza hanno sinora preso tempo.