Il musicista Enrico Merlin catalogherà collezione privata Miles Davis
Il musicista Enrico Merlin catalogherà collezione privata Miles DavisRoma, 18 giu. (askanews) – Enrico Merlin, musicista, compositore e storico della musica del ‘900, è stato chiamato a Kansas City, negli Stati Uniti, per catalogare una sterminata collezione privata dedicata a Miles Davis.
Rodman Marymor, uno dei più importanti collezionisti di Miles Davis al mondo e residente a San Francisco, ha infatti deciso di donare a un museo di rilevanza internazionale ben 50 anni di dedizione all’artista. Si tratta di un enorme lascito costituito da dischi, registrazioni ufficiali, radiofoniche e private di concerti, riviste, fotografie, libri, poster e altre memorabilia. Si identifica nell’American Jazz Museum di Kansas City l’istituzione adeguata e si procede con le pratiche per l’istituzione del Fondo Miles Davis. Di comune accordo, il donatore e il museo hanno deciso di scegliere Enrico Merlin quale esperto per la catalogazione e l’acquisizione commentata delle migliaia di oggetti del fondo.
Jordan Malhiot (Registrar And Collections Manager delle collezioni del museo) ha spiegato in un comunicato che si tratta “della più importante acquisizione fino a oggi e che per la prima volta si decide di coinvolgere un esperto di fama internazionale”. Enrico Merlin è quindi arrivato a Kansas City lunedì 17 giugno e ci resterà fino al 22 giugno per dare il suo contributo a questa importantissima operazione culturale dedicata a una delle icone dell’arte americana del ventesimo secolo.
“L’invito dell’American Jazz Museum mi rende estremamente orgoglioso anche per il fatto che, per tale operazione culturale, sia stato scelto un italiano. L’esportazione all’estero delle competenze professionali del nostro Paese, e del patrimonio intellettuale a esse legato, non può che rappresentare un vanto straordinario. Il mio impegno artistico è finalizzato alla continua ricerca della novità, la quale trae origine dall’attitudine alla curiosità e le esperienze nuove e stimolanti ne sono diretta conseguenza. Considero mpareggiabile l’esperienza all’American Jazz Museum, la quale corona la mia passione artistica, i sacrifici e l’impegno di una vita”.