Il Parlamento dell’Albania approva il Protocollo con l’Italia sui migranti
Il Parlamento dell’Albania approva il Protocollo con l’Italia sui migrantiRoma, 22 feb. (askanews) – Il Parlamento albanese ha dato oggi il via libera definitivo al Protocollo d’intesa con l’Italia per la gestione dei flussi migratori, adottando in ultima lettura il testo che apre la strada alla costruzione di due centri di accoglienza per i migranti soccorsi in acque italiane. In base a questo accordo, l’Albania potrà ospitare circa 3.000 persone alla volta in questi centri, finanziati dall’Italia. Uno servirà a registrare i richiedenti asilo, mentre nell’altro verranno ospitati i migranti in attesa di una risposta alla loro richiesta.
Il testo è stato votato da 77 deputati sui 140 presenti in Parlamento. Entrambi i centri saranno gestiti da Roma sul territorio di un Paese che non fa parte dell’Unione Europea (UE) ma aspira a diventarne membro. Lunedì, discutendo di questo accordo, il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha indicato che 36.000 migranti all’anno potrebbero passare attraverso i centri in Albania, ma che il raggiungimento di questo obiettivo dipenderà dalla velocità con cui l’Italia sarà in grado di elaborare le richieste di asilo.
Per l’opposizione albanese l’accordo costituisce una rinuncia alla sovranità territoriale di Tirana. La destra accusa anche il governo del socialista Edi Rama di mettere in pericolo la “sicurezza nazionale”. Le spese per la costruzione dei due centri e delle infrastrutture necessarie al loro funzionamento, alla sicurezza nonché all’assistenza medica ai richiedenti asilo, saranno coperte al 100% dalla parte italiana, secondo le autorità albanesi.
Le autorità italiane saranno responsabili anche del mantenimento dell’ordine nei centri, mentre la polizia albanese sarà responsabile all’esterno e durante il “trasporto dei migranti da una zona all’altra”. I campi funzioneranno sotto la giurisdizione italiana e dovrebbero essere aperti nella primavera del 2024. Il loro costo è stimato tra 650 e 750 milioni di euro in cinque anni.