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Il Trio Chagall diventa Trio Concept e continua vincere premi

| Redazione StudioNews |

Il Trio Chagall diventa Trio Concept e continua vincere premiRoma, 7 ott. (askanews) – Nel 2013 dall’incontro adolescenziale di tre giovanissimi musicisti nasceva il Trio Chagall, che nel giro di 10 soli anni è diventato uno degli ensemble cameristici più premiati nella storia della musica italiana e non solo. Il nome “Trio Chagall”, frutto allora di una scelta casuale, oggi non racconta più la consapevolezza di sé di questo trio ancora ben lontano dai 30 anni ma già pronto ad una tournée importantissima che li vedrà esibirsi dalla Wigmore Hall di Londra al Concertgebouw di Amsterdam, dal ritorno a Verbier alla Konzerthaus di Berlino, ma anche Tonhalle di Zurigo ed Elbphilharmonie di Amburgo.



Il Trio Chagall ha deciso quindi di ribattezzarsi come “Trio Concept”, un nome che finalmente rispecchia l’idea di fare musica di questo ensemble giovanissimo, coeso, culturalmente maturo ma senza cinismo, bensì con tutto l’entusiasmo e la freschezza della loro età anagrafica. Con una pletora di premi internazionali di indiscusso prestigio mai ricevuti prima da ensemble italiani, e a volte di primati mondiali mai riconosciuti a ensemble così giovani, il Trio Chagall è oggi ormai una delle realtà musicali più consolidate e riconosciute del nostro paese, nonostante i tre componenti – Edoardo Grieco al violino, Francesco Massimino al violoncello e Lorenzo Nguyen al pianoforte – siano ancora ben lontani dai 30 anni.


Ma la loro fama è ormai in rapida espansione in tutto il mondo grazie anche alla nomina come YCAT Artist nel ’23 dopo il trionfo alla Wigmore Hall di Londra, al primo premio alla prestigiosa “Schoenfeld International String Competition” di Harbin in Cina, alla nomina di ECHO Rising Star per la stagione 2025/2026 e come ensemble in residence della 31ª edizione del Verbier Festival, dove ha ricevuto il “Prix Yves Paternot”, il massimo riconoscimento della Verbier Festival Academy, assegnato al musicista più talentuoso e promettente dell’anno, tutti riconoscimenti mai attribuiti ad un ensemble cameristico italiano. Questa esplosione di attenzione da parte della comunità artistica internazionale per un trio nato davvero da un’amicizia adolescenziale a soli 13 anni, ha portato alla necessità di ripensare la propria identità, trovando un nome che finalmente corrisponda alla propria visione di fare musica insieme e non fosse invece il frutto di un’urgenza giovanile, così da proseguire nella fase matura del proprio percorso in piena armonia tra forma e contenuto.


Dopo lunga riflessione la scelta è caduta su Trio Concept, dove in ‘Concept’ si fonde la matrice pop-rock di unitarietà di messaggio e quella di estrema sintesi finale di un progetto o metaprogetto, in questo caso progetto di vita e d’arte, amicizia e musica, collettivo creativo e identità di gruppo nato per gioco nella Torino dei primi anni 2000 e oggi nuova prospettiva per il futuro, insieme. Così lo raccontano con una voce, come è giusto che sia nell’universo coeso della camera, i tre artisti: “Fin dall’inizio del nostro percorso, abbiamo affrontato il fare musica insieme con entusiasmo, passione e un pizzico di incoscienza e più di 10 anni fa, appena tredicenni, scegliemmo il nome Trio Chagall per accompagnarci in questo viaggio. Nonostante il forte legame affettivo, ci siamo resi conto di essere vincolati a canoni estetici che non ci rispecchiano completamente. Molte cose attorno a noi sono cambiate, ma non il nostro concetto di trio, come cuore pulsante della nostra vita musicale e fonte costante di ispirazione che rinnova il nostro rapporto quotidianamente. Da qui nasce l’idea di cambiare il nostro nome in Trio Concept, una decisione che riflette la nostra visione e il profondo legame con l’idea di trio, che ha sempre guidato il nostro modo di fare musica. Come diceva Michelangelo: ‘Non ha l’ottimo artista alcun concetto c’un marmo solo in sé non circonscriva’. Con questa stessa umiltà e dedizione, continuiamo a scolpire il nostro percorso musicale, cercando e riscoprendo i concetti e le idee dei capolavori che i grandi del passato ci hanno lasciato.”