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In Emilia Romagna per 2025 servono 6-7mila lavoratori agricoli

In Emilia Romagna per 2025 servono 6-7mila lavoratori agricoliRoma, 18 mar. (askanews) – “L’ingresso dei giovani in agricoltura torni ad essere priorità, abbiamo bisogno di 6-7.000 lavoratori per la campagna 2025 in Emilia-Romagna, e non solo potatori, raccoglitori di frutta e ortaggi, vendemmiatori, addetti al settore zootecnico o conduttori di macchine agricole, ma anche personale per le attività di ricezione, ospitalità e ristoro in ambito agrituristico e operai qualificati capaci di destreggiarsi con le tecnologie smart dell’agricoltura 4.0, big data e intelligenza artificiale”. E’appello di Confagricoltura Emilia Romagna alla politica.



“Sono necessari interventi legislativi per favorire l’occupazione subordinata – chiede la confederazione agricola – Germania e Paesi Bassi hanno adottato agevolazioni contributive e fiscali per le attività a carattere stagionale consentendo alle parti sociali di stabilire salari più elevati. L’Italia potrebbe seguire il loro esempio”. Inoltre Confagricoltura Emilia Romagna chiede, per le attività a carattere stagionale, l’applicazione di uno sgravio contributivo pari al 68% che è la stessa aliquota prevista per le zone “svantaggiate”, oltre alla sospensione o alleggerimento della contribuzione fiscale a carico dei lavoratori.


Inoltre, le prestazioni agricole di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato non sono state confermate per l’anno 2025. “Viene a mancare quindi la forma contrattuale più efficace per dare una chance a studenti, pensionati, percettori di ammortizzatori sociali e d’indennità di disoccupazione, uno strumento che si era rivelato valido consentendo di reinserire nel mondo del lavoro anche i titolari di trattamento pensionistico anticipato”. Da sottolineare infine le criticità nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro. “Solo il 2% di chi cerca lavoro lo trova tramite i Centri per l’Impiego, sottolinea Confagricoltura che punta il dito contro la chiusura degli uffici di collocamento agricolo attuata anni fa, “fondamentali per incrociare efficacemente domanda e offerta, contrastare lo sfruttamento e il lavoro irregolare”.