In primi 3 mesi import cereali +10,2% a volume e -15,3% a valore
In primi 3 mesi import cereali +10,2% a volume e -15,3% a valoreRoma, 12 giu. (askanews) – Le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nel primo trimestre 2024 sono aumentate nelle quantità di 580.000 tonnellate (+10,2%) e diminuite nei valori di 404,3 milioni di euro (-15,3%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sono le elaborazioni di Anacer sulla bae dei dati provvisori Istat.
Nel periodo in esame risultano aumentare gli arrivi dall’estero di grano tenero (+450.000 t, pari a +37,2%), di mais (+135.000 t, +8%) e di orzo (+36.900 t, +21%). Il grano duro registra una riduzione dell’import sia nelle quantità (-94.000 t, pari a -12,6%), sia nei valori (-115 milioni di euro, pari a -33%). L’import di riso, considerato nel complesso tra risone, riso semigreggio e riso lavorato, diminuisce di 31.400 t (-35%). Per quanto riguarda le oleaginose e relative farine, si riscontra un incremento delle quantità importate di semi e frutti oleosi di 66.000 t (+9,7%) seppur con valori in diminuzione di 32,0 milioni di euro (-7,2%) ed una riduzione nelle farine proteiche vegetali di 58.000 t, corrispondente a -9,3%, per un controvalore di -67,8 milioni di euro (-24%).
Le esportazioni dall’Italia nel primo trimestre 2024 aumentano nelle quantità di 116.000 tonnellate (+10,1%) e diminuiscono nei valori di 19,8 milioni di euro (-1,3%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si riducono le quantità esportate di cereali in granella (-5.700 t, dovute soprattutto al mais) e della semola di grano duro (-3.300 t). Per contro aumentano le vendite all’estero delle paste alimentari (+50.300 t, pari a +10% nelle quantità, e +12,8 milioni di euro, pari a +1,6% nei valori), dei prodotti trasformati (+48.000 t, pari a + 27,4%) della farina di grano tenero (+9.200 t) e dei mangimi a base di cereali (+4.100 t). Le esportazioni di riso aumentano di 13.300 tonnellate (+7,2% considerato nel complesso tra risone, semigreggio e lavorato) con un controvalore in diminuzione d 1,3 milioni di euro (-0,5%).