In Spagna nasce il nuovo governo dell’”equilibrista” Sanchez
Roma, 20 nov. (askanews) – Il premier spagnolo Pedro Sanchez affronta la legislatura più complicata della sua carriera presentando un governo da lui stesso definito di “alto profilo” – vale a dire, che risente non poco delle dinamiche interne ed esterne alla sua coalizione.
Innanzi tutto, il preannunciato taglio dei Ministeri è rimasto sulla carta: gli equilibrismi necessari per soddisfare tutti gli alleati ha consigliato a Sanchez di mantenere inalterato il numero dei dicasteri (confermandone peraltro la maggior parte dei titolari principali) e anzi di aumentare le vicepresidenze da tre a quattro.La novità principale è la promozione di Felix Bolaños, considerato il braccio destro di Sanchez, al Ministero della Giustizia: sarà lui quindi a gestire il delicato fascicolo dell’amnistia per gli indipendentisti catalani, e il relativo malessere della magistratura conservatrice. La nomina costituisce anche una dimostrazione di buona volontà politica da parte del premier nei confronti dei soci catalani; al contrario, chi esce ridimensionato rispetto al governo procedente e al peso elettorale è la federazione catalana dei socialisti, il Psc: fuori due ministri fidati come Miquel Iceta e Salvador Illa, con un unico dicastero – quello dell’Industria – affidato all’ex sindaco di Barcellona Jordi Hereu.I problemi principali di equilibrio per Sanchez deriveranno però dall’uscita di Podemos dall’esecutivo, complici i deludenti risultati elettorali: il partito di Irene Montero passa quindi da socio di governo a socio parlamentare, il che da una parte rafforza il ruolo del Psoe come forza egemonica a sinistra, dall’altra però complica i già difficili negoziati per l’ordinaria gestione dell’attività legislativa; Podemos avrà infatti meno motivi per sostenere Sanchez a qualunque costo.
Infine, restano al loro posto anche i due Ministri meno invisi alla destra, e viceversa poco graditi anche da una parte del Psoe: i titolari di Interni e Difesa, Fernando Grande-Marlaska e Margarita Robles, in attesa di conoscere quali siano le loro effettive responsabilità negli scandali legati al cosiddetto Catalangate, lo spionaggio illegale ai danni di molti esponenti indipendentisti catalani (e non solo).