In Toscana perse 20mila aziende agricole in 10 anni
In Toscana perse 20mila aziende agricole in 10 anniRoma, 15 gen. (askanews) – Costi di produzioni alle stelle, costi della produzione primaria fuori controllo; danni da selvatici e ungulati, crisi di mercato, aree interne abbandonate, emergenza idrica. E ancora, crisi di mercato, inflazione e speculazione. L’agricoltura in crisi e ha “bisogno di un piano strategico nazionale che vada su proposte mirate rivolte ad una attenzione del ruolo dell’agricoltore all’interno della filiera, del bisogno di avere acqua per usi agricoli e civili, che incida sulla promozione e aiuti le aziende ad entrare nei mercati, a gestire la selvaggina, un piano che con concretezza vada a gestire i fondi a disposizione”. A sottolinearlo è Valentino Berni, presidente Cia Agricoltori Italiani della Toscana in apertura dell’assemblea regionale dal titolo “Salvaguardare l’agricoltura per salvare il futuro” che si è svolta oggi a Firenze.
La Toscana negli ultimi 10 anni (Censimento Istat 2020) ha perso oltre 20mila aziende agricole (passando da 72.686 a 52.146, pari a -28,3%); ha perso 640.111 ettari di Sau (Superficie agricola utilizzata) pari al -15,1%e 187mila di Superficie agricola totale (Sat), mentre la superficie boscata è passata al 33,6% rispetto alla SAU (Toscana al terzo posto dietro al Trentino e Liguria). Le società di persona sono il 7,9% e gestiscono il 22,2% della superficie agricole; le società di capitali sono il 2,7% e gestiscono il 11,9% della Sau. “Sulle filiere agroalimentare – ha detto Berni – bisogna implementare l’aggregazione di filiere aiutandole nella crescita con investimenti mirati riqualificanti anche e soprattutto partendo da piccoli investimenti atti ad inserire le piccole aziende in questo tipo di percorso e migliorare l’assetto organizzativo. Inoltre, le continue limitazioni UE nell’utilizzo degli agrofarmaci, mettono fuori competizione i nostri agricoltori rispetto a quelli extra UE”.
Sul settore pesa la carenza idrica: “dobbiamo avere acqua a disposizione ad un prezzo adeguato per garantire la competitività delle nostre aziende; dobbiamo fare le grandi opere che servono anche per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici tra bombe d’acqua a periodi di siccità” ha sottolineato il presidente della Cia Toscana. All’ordine del giorno anche l’emergenza ungulati e selvatici: “il problema va affrontato subito e risolto – ha detto Berni – non vogliamo proclami ma azioni mirate e dirette, controllo analisi rapida e successive soluzioni se non appropriate le precedenti”. Per quanto riguarda la promozione, “lo Stato e la Regione devono incentivare con iniziative di filiera corta comunità del cibo a creare sostenibilità per i piccoli agricoltori”.
All’assemblea è intervenuto anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani: “è un momento importante – ha detto – anche perché abbiamo la partita dei fondi europei dove la Regione Toscana ha sull’agricoltura più di 1 miliardo di euro di disponibilità nell’arco dei sei anni che si indirizzano rispetto a quelli che sono gli investimenti e i supporti ad una attività sempre importante”.