Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Indagine Cina su distillati Ue, Federvini: rischi per il settore

Indagine Cina su distillati Ue, Federvini: rischi per il settoreMilano, 11 gen. (askanews) – “Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una vera e propria ritorsione che rischia di colpire ingiustamente un settore estraneo ad una querelle di natura politica, supponiamo in parte legata all’indagine attivata dalla Ue sui veicoli elettrici cinesi. Non dimentichiamoci che il settore, in virtù della controversia Airbus-Boeing, ha subìto dazi ad valorem pesantissimi negli Stati Uniti per circa due anni dal 2019 al 2021. In uno scenario internazionale così incerto e delicato, segnato da conflitti, non è auspicabile intraprendere nuove guerre commerciali. Tra l’altro, non è la prima volta che la Cina colpisce duramente uno dei settori emblema del Made in Italy, circa 10 anni fa già il vino fu oggetto di un’indagine simile e grazie ad un intenso lavoro di diplomazia europea si riuscì a trovare una soluzione condivisa”. Così, la presidente di Federvini, Micaela Pallini, ha commentato l’indagine avviata dal ministero del Commercio della Repubblica Popolare cinese per verificare la sussistenza di pratiche di dumping commerciale riguardo l’importazione di distillati di vino di origine comunitaria.

Secondo Federvini, l’indagine sarebbe stata intrapresa “alla luce di sollecitazioni giunte dalla China Liquor Industry, l’associazione nazionale che rappresenta i produttori di spiriti che lamenta un danno all’industria locale”. “A seconda dei suoi esiti e delle decisioni che verranno prese dal governo cinese, potrebbe configurarsi per il settore italiano della produzione e commercializzazione di acquaviti, in particolare il Brandy, una nuova limitazione al commercio internazionale nonché un probabile innalzamento dei dazi all’importazione, già a partire da due mesi dall’avvio dell’indagine, presentata il 5 gennaio 2024” ha precisato l’associazione confindustriale dei produttori di vini, spiriti e aceti, auspicando che le istituzioni nazionali e comunitarie non facciano mancare il proprio supporto e che a livello diplomatico sia attivato un confronto costruttivo per scongiurare misure di ritorsione.