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Ishiba partito per gli Usa, verso delicato vertice con Trump

Ishiba partito per gli Usa, verso delicato vertice con TrumpRoma, 6 feb. (askanews) – Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba è partito oggi dall’aeroporto internazionale di Haneda, Tokyo, per il viaggio che lo porterà a fare il suo primo incontro con il nuovo presidente statunitense Donald Trump, un incontro atteso nel quale il capo del governo nipponico intende confermare la storia alleanza Usa-Giappone di fronte agli sviluppi nell’Indo-Pacifico.



“In occasione del nostro primo incontro, desidero impegnarmi per stabilire una relazione di fiducia reciproca. Inoltre, voglio confermare che, collaborando sulle questioni economiche e di sicurezza, Giappone e Stati uniti uniranno le forze per promuovere lo sviluppo e la pace non solo nella regione dell’Indo-Pacifico, ma in tutto il mondo”, ha detto il primo ministro giapponese prima della partenza, parlando con i giornalisti. Ishiba visiterà Washington per tre giorni a partire da oggi e affronterà il primo vertice con Trump alla Casa Bianca nella tarda serata di domani (orario italiano). Sarà il secondo leader straniero che incontrerà Trump dopo il suo insediamento, dopo il primo ministro israeliano Benjamin Nentanyahu.


“Il fatto che il vertice tra Giappone e Stati uniti si tenga così presto, subito dopo l’insediamento dell’amministrazione Trump, è una dimostrazione della grande importanza che gli Stati uniti attribuiscono al Giappone”, ha tenuto a sottolineare oggi il capo di gabinetto Yoshimasa Hayashi, principale portavoce del governo. “Attraverso uno scambio franco di opinioni, intendiamo non solo costruire un rapporto personale, ma anche condividere la nostra visione su questioni di sicurezza, economia e altri temi, al fine di elevare ulteriormente l’alleanza giapponese-americana”, ha continuato. In realtà, Ishiba avrebbe voluto incontrare Trump già prima dell’insediamento, come aveva fatto il defunto ex primo ministro Shinzo Abe con lo stesso Trump in occasione del primo mandato del presidente americano. Tuttavia, il team di transizione di Trump ha bloccato l’iniziativa, giudicandola inopportuna, salvo poi far incontrare il presidente eletto con altri leader stranieri, tra i quali la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni.


Quasi uno sgarbo per Ishiba, preoccupato sia per il rischio che Trump faccia col Giappone quello che si prospetta per altri alleati, cioè aumenti i dazi e chieda un maggiore contributo in termini di spesa militare, sia per l”intenzione manifestata da Trump di riaprire una diretta trattativa con il leader nordcoreano Kim Jong Un. Hayashi ha detto che la Corea del Nord sarà una delle questioni sul piatto e Tokyo vuole “mantenere un dialogo costante con l’amministrazione Trump” sulla questione, richiamando anche la questione dei cittadini giapponesi rapiti da spie nordcoreane negli anni ’70-’80, la cui sorte non è stata ancora chiarita.


Per quanto riguarda la Cina, Ishiba e Trump potrebbero ribadire la collaborazione per garantire la pace nello stretto di Taiwan rispetto alle rivendicazioni della Cina, che considera l’isola parte integrante del proprio territorio sovrano. Durante il vertice, Ishiba intende concordare un ulteriore rafforzamento della capacità di deterrenza e di risposta dell’alleanza giapponese-americana nel settore della sicurezza. Il Giappone è il principale alleato degli Stati uniti in Asia, con circa 54.000 militari statunitensi di stanza nel paese. Sul fronte economico, Ishiba sembra orientato a proporre un aumento delle importazioni di gas naturale dagli Stati uniti, in linea con il piano di Trump di incrementare la produzione e alla luce del fatto che Tokyo ha tagliato le importazioni di GNL dalla Russia. Il primo ministro, inoltre, può farsi forza del fatto che un importante player giapponese come SoftBank è uno dei protagonisti – con OpenIA e Oracle – del progetto Stargate da 500 miliardi di dollari per l’Intelligenza artificiale. Non a caso, Ishiba ha avuto un lungo incontro preparatorio al vertice con il fondatore di SoftBank, Masayoshi Son. Più delicata, invece, per Ishiba la questione che riguarda l’acciaio, con Trump che ha messo un muro di fronte alla possibilità che la nipponica Nippon Steel possa acquistare la storia acciaieria americana US Steel. Si tratta di un’operazione da quasi 15 miliardi di dollari, che rischia di fallire per il veto del presidente americano.