Italgrob: Food & Beverage mercato di oltre 200 miliardi di euro
Roma, 3 nov. (askanews) – La crisi che coinvolge le catene distributive e i mercati di sbocco delle produzioni Food & Beverage e le prospettive per il 2024, sono i temi al centro del dibattito agli Stati Generali del mercato Food & Beverage organizzati dalla Federazione Italgrob a Roma. Per la prima volta sono stati coinvolti tutti i principali player del mercato, dai produttori (Centromarca) ai ristoratori (Fipe) e i due principali canali di sbocco delle produzioni Food & Beverage, ovvero il canale dei consumi domestici, rappresentato da Federdistribuzione, e il canale Ho.re.ca. rappresentato dalla Federazione Italgrob, con l’obiettivo di affrontare, nella loro complessità e in maniera sinergica e collaborativa, le problematiche urgenti del mercato a partire dall’aumento dell’inflazione.
Fra consumi domestici e consumi extradomestici, il valore del mercato del Food & Beverage è di oltre 200 miliardi di euro. Si tratta di un asset fondamentale per l’economia del Paese che partendo dalle produzioni agricole, passando per le industrie di trasformazione, distribuzione, punti vendita e punti di consumo occupa circa 2 milioni di persone. Secondo lo studio realizzato dalla società di ricerche e analisi di mercato Circana, presentata dal Dott. Marco Colombo, che ha analizzato i dati e trend in atto, sia nel canale retail sia nel canale Ho.re.ca., dopo aver recuperato le gravi perdite accusate nel periodo pandemico, il comparto della distribuzione alimentare e bevande è tornato ai livelli di volume del 2019. Tuttavia, sotto la pressione delle dinamiche inflattive degli ultimi dodici mesi, che hanno generato un aumento dei prezzi di oltre il 7%, la tendenza positiva che ancora si leggeva ad inizio anno si sta progressivamente esaurendo proiettando una chiusura d’anno in parità con il 2022. Le prospettive per l’anno a venire sui consumi fuori casa rimangono poco ottimistiche. In misura più rilevante, la distribuzione moderna, toccata da una crescita dei prezzi media dell’11,2% nell’anno, ha subito una riduzione degli acquisti di oltre il 2%. Nello specifico, per quanto i fattori climatici siano stati favorevoli ai consumi di settore, la distribuzione di bevande all’ingrosso ha visto nei primi nove mesi dell’anno un effetto inflazione pari al 6,9% e vendite verso i canali di sbocco ancora poco sopra la parità in confronto ad incrementi prezzo del 10,5% nella Grande Distribuzione con un rispettivo -4% di sell-out.
All’evento hanno preso parte, tra gli altri: Dino Di Marino, Direttore Generale di Italgrob. Fra i presenti, le più importanti aziende di produzione e distribuzione del comparto Horeca e i massimi dirigenti delle associazioni di categoria: Vittorio Cino Direttore Generale Centromarca, Giorgio Santambrogio Vicepresidente Federdistribuzione; Luciano Sbraga Direttore Centro studi Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe), Francesco Maietta responsabile dell’area Politiche sociali del Censis. Un messaggio di vicinanza agli imprenditori del comparto è stato inviato da Alberto Luigi Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, il quale ha aggiunto che il settore della distribuzione Ho.re.ca. è nodale per la crescita economica del nostro Paese. “Obiettivo degli Stati Generali – ha dichiarato il presidente di Italgrob, Antonio Portaccio – è quello di ricercare e attuare quelle modalità di collaborazione per affrontare sfide sempre più complesse. Partendo dagli Stati Generali, contiamo di avviare una fattiva collaborazione fra i diversi canali distributivi con l’obiettivo di evitare inutili e dannose competizioni e implementare una cooperazione sinergica, visto anche il processo di ibridazione che da anni è in atto. Di fronte ad uno scenario caratterizzato dall’aumento dell’inflazione che ha eroso fortemente il potere di acquisto delle famiglie rallentandone i consumi, bisogna creare le condizioni di benessere diffuso favorendo la ripartenza della domanda interna e gli investimenti. In questa fase più che mai, è fondamentale alzare lo sguardo fuori dal proprio perimetro e fare sistema, attraverso un confronto costruttivo, per individuare le soluzioni e superare le difficoltà”.
Per Sergio Marchi, Capo della Segreteria Tecnica di Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, intervenuto su delega del Ministro: “Occorre ragionare secondo un’ottica di filiera, come sistema Italia. Proveniamo da un periodo non facile con il caro prezzi che condiziona in maniera significativa il mercato. Per invertire la tendenza bisogna incentivare il sistema delle filiere con investimenti importanti, al fine di dare risposte al settore agroalimentare nel suo complesso. In tale contesto è stato fondamentale lo stanziamento di risorse da parte del Governo volto a sostenere il potere d’acquisto e quindi i consumi. In questa prospettiva contiamo di ottenere ulteriori finanziamenti e di poter dare altre risposte al settore agroalimentare”. Secondo Raffaele Langella, Direttore Generale di Confindustria: “Il quadro economico per il 2024 appare particolarmente complesso. Alcuni settori come il turismo, tuttavia, presentano margini di crescita e questo lascia ben sperare. Il sistema di Confindustria, pertanto, intende mettere a disposizione ulteriori strumenti che possono rivelarsi molto utili per esplorare nuove possibilità di business e prospettive di mercato”.