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JJ4, Rocchi (Enpa): da Fugatti atteggiamento aggressivo e crudele

JJ4, Rocchi (Enpa): da Fugatti atteggiamento aggressivo e crudeleRoma, 18 apr. (askanews) – “Salviamo JJ4 dall’uccisione e da chi la vuole morta a ogni costo, persino contro il parere della mamma del runner ucciso”. Questo l’appello che la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, lancia al termine della conferenza stampa del presidente della PAT Maurizio Fugatti. Nel corso della diretta, spiega, “Fugatti non solo ha confermato il proprio desiderio di vendetta nei confronti dell’animale, ignorando così le parole pronunciate nei giorni scorsi dalla madre di Andrea Papi, ma si è trincerato dietro un atteggiamento omissivo e arrogante”. «Gli italiani vogliono sapere come sta JJ4. Perché Fugatti ha evitato di fornire informazioni e dettagli sia sulla cattura dell’orsa, che peraltro era in compagnia dei suoi cuccioli, sia sulle condizioni di salute dopo la deportazione nel Casteller?», commenta Rocchi che sottolinea un altro punto sul quale Fugatti è stato particolarmente elusivo: «Se la zona frequentata stabilmente da JJ4 e dai suoi cuccioli era nota fin dal 2020 perché – prosegue Rocchi – non sono state adottate le misure di prevenzione, compresa la chiusura delle zone a maggior presenza di mamme con cuccioli, che pure sono previste dal Pacobace?». Peraltro, sottolinea Rocchi, “proprio la presenza dei cuccioli, due dei quali catturati insieme con la mamma e poi rilasciati, potrebbe essere all’origine dei comportamenti difensivi dell’animale. Uccidere JJ4 non serve a nessuno. Lo stesso ISPRA nelle sue comunicazioni sulla vicenda non ha fatto riferimento all’uccisione del plantigrado ma a una generica “rimozione”. E “rimozione” significa anche affidare l’orsa a un santuario o a un centro di recupero”.

«Uccidere JJ4 – conclude Rocchi – serve solo a Maurizio Fugatti che contro gli orsi combatte da anni una sua personalissima guerra, oggi anche elettorale. Il presidente della PAT stia pur certo che Enpa, che già è ricorsa alla magistratura, continuerà ad utilizzare ogni strumento a disposizione per salvare gli orsi del Trentino dalla deportazione e dalle uccisioni».