La Commissione Ue è preoccupata dalla flat tax per le partite Iva
La Commissione Ue è preoccupata dalla flat tax per le partite IvaBruxelles, 24 mag. (askanews) – La Commissione europea è “preoccupata” per due misure fiscali del governo italiano, la flat tax con aliquota unica al 15% prevista per le partite Iva con ricavi per il 2023 fino a 85.000 euro e la flat tax incrementale, con un’aliquota sempre del 15% sui guadagni aggiuntivi di alcune categorie di lavoratori autonomi, teme che aumenti la complessità del sistema fiscale, di cui sottolinea che è invece “cruciale preservare la progressività”.
Lo si legge nella proposta di raccomandazioni del Consiglio Ue all’Italia che la Commissione europea ha presentato oggi a Bruxelles nel contesto del pacchetto di primavera del cosiddetto “Semestre europeo”. La Commissione critica anche il persistente cuneo fiscale con un’elevata tassazione sul lavoro, più alta che negli altri Stati membri, e sottolinea che “c’è un potenziale per un incremento del gettito fiscale da fonti che siano meno a detrimento della crescita”, indicando che si potrebbe aumentare l’imposizione sulla proprietà immobiliare, sull’Iva, e sulle concessioni demaniali per le coste e gli stabilimenti balneari.
“L’estensione del regime forfettario (‘flat-rate regime’, ndr) ai lavoratori autonomi desta preoccupazioni circa l’equità e l’efficienza del sistema tributario. Anche l’introduzione di un nuovo regime forfettario sugli aumenti dei guadagni per il 2023 ha aumentato la complessità”, scrive la Commissione nel considerando 28 della sua proposta di raccomandazioni. E sottolinea: “Il cuneo fiscale italiano è rimasto elevato per tutti i livelli di reddito rispetto agli altri Stati membri dell’Ue, nonostante la riduzione delle imposte sul reddito delle persone fisiche attuata nel 2022”.
“Nel marzo 2023 – ricorda l’Esecutivo comunitario – il governo ha adottato una nuova legge delega per una riforma generale del sistema tributario. Si prevede che affronterà alcune debolezze di lunga data, anche riducendo le imposte sul lavoro e razionalizzando e semplificando le agevolazioni fiscali e le imposte sulle società. Nell’attuare questa riforma – avverte la Commissione -, è fondamentale preservare la progressività del sistema fiscale, ridurre la complessità, aumentare gli incentivi al lavoro, rafforzare il l’adempimento agli obblighi fiscali e garantire la neutralità di bilancio”. “A questo proposito – si legge ancora nel testo -, c’è il potenziale per aumentare le entrate fiscali da altri fonti meno dannose per la crescita, come la proprietà, l’Iva e l’autorizzazione all’uso dei beni demaniali costieri, al fine di ridurre il carico fiscale sul lavoro in modo neutrale dal punto di vista del bilancio”.
“Inoltre, è importante affrontare una sfida di lunga data che – rimarca l’Esecutivo comunitario – non è inclusa nella legge delega, vale a dire l’aggiornamento dei valori catastali in gran parte obsoleti, che servono come base per il calcolo dell’imposta sugli immobili”. La Commissione indica infine che “c’è anche spazio per migliorare la progettazione delle tasse ambientali, che, nonostante entrate relativamente elevate, non promuovono sufficientemente la transizione verso tecnologie più pulite, anche a causa dell’ampio ricorso a sovvenzioni dannose per l’ambiente”. Come esempi di queste sovvenzioni dannose, sono indicate in particolare (nel considerando 35) “la tassazione forfettaria delle auto aziendali disponibili per uso privato e il rimborso dell’accisa sul gasolio utilizzato per il trasporto merci” su strada.