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La Corte europea dei diritti umani condanna l’Italia per la terra dei fuochi

| Redazione StudioNews |

La Corte europea dei diritti umani condanna l’Italia per la terra dei fuochiBruxelles, 30 gen. (askanews) – La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha emesso oggi una sentenza su un caso che riguarda la cosiddetta “Terra dei fuochi”, in Campania, in cui ha concluso che lo stato italiano non ha fatto tutto quello che sarebbe stato necessario per proteggere il diritto alla vita degli abitanti della zona, e in particolare delle persone che hanno presentato il ricorso oggetto del verdetto (cinque associazioni e 41 individui).



Il caso (denominato “Cannavacciuolo e altri”) riguarda lo scarico, l’interramento o la combustione di rifiuti, anche pericolosi, in terreni privati, spesso effettuati da gruppi criminali organizzati, nelle provincie di Caserta e Napoli (90 comuni) note come “Terra dei Fuochi”, dove vivono circa 2,9 milioni di persone. Nella zona sono stati registrati incrementi di tassi di cancro nella popolazione e di inquinamento delle falde acquifere. La Corte ha stabilito, all’unanimità, che vi è stata da parte dell’Italia una violazione dell’articolo 2 (diritto alla vita) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, perché lo Stato, nonostante fosse a conoscenza della vicenda in questione da molti anni, non è riuscito a gestire una situazione così grave con la diligenza e la rapidità richieste, in particolare nel valutare il problema, impedirne il proseguimento e avvertire il pubblico interessato.


Sempre all’unanimità, applicando l’articolo 46 della Convenzione (forza vincolante ed esecuzione delle sentenze), la Corte ha stabilito che l’Italia dovrà elaborare entro due anni una strategia globale per affrontare la situazione della “Terra dei Fuochi”, istituire un meccanismo di monitoraggio indipendente e stabilire una piattaforma di informazione per il pubblico.