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La posa della prima pietra della diga di Genova, al via i lavori di una delle opere più importanti del Pnrr

| Redazione StudioNews |

La posa della prima pietra della diga di Genova, al via i lavori di una delle opere più importanti del PnrrGenova, 4 mag. (askanews) – Al via i lavori della diga di Genova, una delle opere più importanti del Pnrr. “Oggi iniziamo i lavori che dureranno tre anni e mezzo. La diga verrà terminata a novembre 2026. Il cronoprogramma prevedeva la partenza dei lavori il 4 maggio, quindi non abbiamo oggi motivi per non confermare la scadenza”. Lo ha detto il presidente dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale e commissario straordinario per la nuova diga del porto di Genova, Paolo Emilio Signorini, a margine della cerimonia di posa della prima pietra della nuova diga. “Ci vogliono centinaia di giorni grigi – ha sottolineato Signorini – per fare un giorno come questo. È stato fatto molto lavoro a Genova, in Comune, Regione, Arpal, Asl, in tutte le amministrazioni centrali, un lavoro straordinario durato tre anni e mezzo. La principale novità è il consolidamento dello strato di ghiaia che noi poniamo in basamento, una palificazione più lunga. Avevamo stimato un limo di 6 metri ma è di 12 metri, quindi ci sarà una palificazione più profonda”.

“Finalmente il giorno è arrivato: oggi è il giorno in cui, senza retorica, siamo al cospetto della storia. Cominciamo a costruire una nuova diga per il porto di Genova, la più importante infrastruttura portuale del Paese e credo che sia davvero l’ultima tappa di un risorgimento”, ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a margine della cerimonia di posa della prima pietra. “La storia – ha sottolineato Toti – vuole che parta negli stessi giorni dei Mille da Quarto. Un secondo risorgimento che da Genova, come già successo, può scuotere davvero un pezzo importante dell’economia italiana e quindi del benessere di questo Paese. Siamo molto contenti: è stato un lavoro lungo, faticoso, ma è la dimostrazione che in questo Paese le opere si possono fare”. “Genova ha sofferto tanto e penso che si sarebbe volentieri risparmiata il ‘modello Genova’. Il crollo del ponte non è stato un incidente ma, da un dramma che ancora grida vendetta, Genova ha saputo rialzarsi in maniera incredibile e sarà una delle protagoniste dello sviluppo del Paese. Penso che tutta la comunità genovese e ligure debba esserne orgogliosa. Io accompagnerò i sogni”, ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, durante la cerimonia per la posa della prima pietra della nuova diga del porto di Genova, una delle opere più importanti del Pnrr. “Grazie all’Italia del sì che è in questa sala. Ringrazio chi, senza ideologia, porta Genova al centro del mondo”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, durante la cerimonia per la posa della prima pietra della nuova diga del porto di Genova, una delle opere più importanti del Pnrr. “L’obiettivo – ha sottolineato Salvini – è di fare squadra. L’Italia è il Paese dove si osa, dove si crea. Abbiamo gli ingegneri migliori al mondo. Non servono gli spot, non serve la diga e basta. La diga è parte di un sistema”. Salvini ha anche colto l’occasione per rilanciare il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina: “Così come la diga di Genova è un modello di ingegneria idraulica a livello europeo, il ponte sullo Stretto sarà un modello di ingegneria, di bellezza e di ricchezza a livello europeo”. Il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini ha poi incontrato i lavoratori precari del porto di Genova che lo avevano contestato questa mattina davanti a Palazzo San Giorgio. Il ministro, dopo aver parlato con alcuni rappresentanti sindacali, è stato salutato con applausi e strette di mano dai lavoratori, con cui si è fermato a parlare qualche minuto al termine della cerimonia. “Il lavoro – ha detto Salvini dal palco – è una priorità non solo il primo maggio ma anche il 4 maggio. Incontro volentieri i precari del porto di Genova perché i lavori della diga sono un’occasione di sviluppo, di lavoro e di ricchezza per tutti, per le imprese e gli operai”.