La Venere degli stracci rinasce a Milano al Salone della Csr
La Venere degli stracci rinasce a Milano al Salone della CsrMilano, 3 ott. (askanews) – La Venere degli stracci rinasce a Milano. La celebre opera di Michelangelo Pistoletto – dopo essere andata distrutta nel rogo di piazza Municipio a Napoli, lo scorso luglio – sarà di nuovo allestita e ospitata dal 4 al 6 ottobre al Salone della CSR e dell’innovazione sociale, che svolge in quei giorni al presso l’Università Bocconi. L’opera sarà collocata all’ingresso, in via Roentgen 1 a Milano, per accogliere i visitatori dell’undicesima edizione di uno degli eventi più attesi in Italia sulla sostenibilità.
Il luogo scelto per questa “rinascita” non è casuale: fin da quando ha visto la luce nel 1967 la scultura viene associata al concetto del riciclo, ma non solo: la figura della Venere, che incarna un ideale di imperitura bellezza tramandato attraverso i secoli, si contrappone alla molteplicità di oggetti potenzialmente infinita e sempre cangiante degli stracci, simbolo di scarto e degrado. Anche la critica al consumismo e la denuncia dell’emarginazione sociale sono significati successivamente attribuiti alla Venere degli stracci: un’opera viva che si evolve nel tempo e nello spazio. I valori espressi dall’opera sono oggi in linea con i messaggi promossi dal Salone della CSR e dell’innovazione sociale: non solo l’economia circolare ma la riflessione sul futuro della nostra vita sul Pianeta, da cui scaturisce il titolo di questa edizione dell’evento, Abitare il cambiamento. A connotare l’identità della “versione milanese” – che si aggiunge così a quelle presenti nelle collezioni permanenti di alcuni prestigiosi musei, tra i quali il Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli, la Tate Modern di Londra, il Kröller-Müller Museum di Otterlo e l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington – sono gli stracc , raccolti in collaborazione con l’associazione Made in Carcere, da sempre partner del Salone, che si occupa di riciclo e di riscatto sociale promuovendo la creazione di manufatti realizzati con materiali e tessuti di scarto da parte di detenute a cui viene offerto un percorso formativo con lo scopo di un definitivo reinserimento nella società lavorativa e civile.
“Il nostro contributo a questa rinascita deriva dalla volontà di affermare vicinanza al maestro dopo l’incendio della Venere – commenta Luciana Delle Donne, presidente della Onlus Officina Creativa e fondatrice di Made in Carcere – Quest’opera è sempre stata per noi un grido di allarme sulla società dei consumi e sull’inquinamento, ma anche il simbolo di come la bellezza possa sempre essere rifondata, anche attraverso modelli positivi di economia rigenerativa basati sulla creatività. Per questo, da 17 anni, utilizziamo tessuti di recupero e abbiamo introdotto la bellezza in luoghi di degrado e di emarginazione come le carceri. Quello che ne è nato oggi fa parte integrante della nuova Venere milanese”. In particolare, parte degli scarti tessili che andranno a comporre la Venere degli stracci esposta al Salone deriva dal recupero e dalla testimonianza dell’attività svolta nelle carceri di Lecce, Trani, Taranto e Matera, e nelle 20 sartorie sociali attivate in aree periferiche di tutta Italia, a cui Made in Carcere dona materiali tessili per la creazione di “brand sociali” affinché replichino il suo modello divenuto apripista anche fuori dai luoghi di detenzione.
Dopo la presenza al Salone per tutta la sua durata, la Venere degli stracci sparirà di nuovo, ma solo per un breve periodo. A confermarlo è stato lo stesso Michelangelo Pistoletto, che lo scorso 13 settembre, in occasione del conferimento del premio “La Ginestra” ha confermato l’intenzione di ricollocare la Venere in piazza Municipio a Napoli, questa volta dotandola di protezioni speciali. “La Venere è la nostra speranza di rigenerazione”, ha detto il maestro. Un auspicio condiviso anche da Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, che ha già visto la presenza di Michelangelo Pistoletto in diverse edizioni.