Lagarde dice che sul taglio dei tassi sapremo molto di più a giugno
Lagarde dice che sul taglio dei tassi sapremo molto di più a giugnoRoma, 20 mar. (askanews) – “Nei prossimi mesi avremo a disposizione più dati, che ci aiuteranno a valutare se la certezza che abbiamo sul percorso futuro è tale da poter passare alla prossima fase del nostro ciclo di politica monetaria”, ovvero quello di riduzione del freno all’attività. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde intervenendo alla tradizionale conferenza annuale “The Ecb and its watchers”, organizzata da l’Università Goethe di Francoforte.
Lagarde ha reiterato i segnali in cui analisti e mercati vedono una apertura a un possibile taglio dei tassi a giugno, senza però sbilanciarsi del tutto su questo scenario. “Dopo la nostra ultima riunione del Consiglio direttivo ho affermato che, per quanto riguarda i dati che rilevano per le nostre decisioni di politica monetaria, sapremo qualcosa in più entro aprile e molto di più entro giugno”, ha detto.
La Bce monitorerà attentamente, oltre ovviamente all’inflaizone, i dati su salari, margini di profitto delle imprese e crescita della produttività. “Se questi dati riveleranno un sufficiente grado di allineamento tra l’andamento dell’inflazione di fondo e le nostre proiezioni, e ipotizzando che la trasmissione rimanga forte, potremo passare alla fase di allentamento del nostro ciclo di politica monetaria – ha detto Lagarde – e adottare una politica meno restrittiva”. “Nel primo trimestre di quest’anno, alla fine di maggio, avremo a disposizione i dati sulla crescita delle retribuzioni contrattuali. Molte trattative salariali sono attualmente in corso in grandi settori; non appena concluse, terremo conto dei loro esiti nel nostro indice salariale. In secondo luogo – ha proseguito – entro giugno avremo a disposizione nuove proiezioni che confermeranno o meno la validità dell’andamento dell’inflazione da noi previsto a marzo. Queste proiezioni ci consentiranno implicitamente di comprendere meglio l’evoluzione dell’inflazione di fondo. Avremo maggiore visibilità sul vigore della ripresa e sul probabile andamento del mercato del lavoro, e quindi sulle conseguenze per i salari, i profitti e la produttività”.
Inoltre, “avremo una finestra temporale più ampia per valutare se i dati sull’inflazione continuano a essere sostanzialmente in linea con le nostre proiezioni. In tal caso, potremo avere maggiore certezza che i nostri modelli staranno cogliendo con maggiore precisione la dinamica dell’inflazione. Tale conferma sarà particolarmente importante per le componenti più persistenti, come i servizi”, ha aggiunto la presidente della Bce. Ala Bce “anche dopo il primo abbassamento dei tassi, non possiamo vincolarci a un determinato percorso di riduzione” ha voluto puntualizzare la presidente della Bce. Una precisazione che potrebbe puntare a ridimensionare le attese dei mercati sulla portata del taglio complessivo dei tassi che l’istituzione dovrebbe operare da quando inizierà a ridurli fino alla fine dell’anno. “Le nostre decisioni – ha ribadito Lagarde – dovranno continuare a fondarsi sui dati ed essere definite di volta in volta a ogni riunione, sulla scorta delle nuove informazioni disponibili”.