Lamante esce col nuovo singolo “Come volevi essere”
Lamante esce col nuovo singolo “Come volevi essere”Milano, 12 lug. (askanews) – Lamante è il progetto musicale di Giorgia Pietribiasi, classe 99, nata e cresciuta nella città di Schio (VI). Pubblica mercoledì 12 luglio il nuovo singolo “Come volevi essere” con Artist First. La produzione del brano è stata affidata a Taketo Gohara, il produttore sound designer e arrangiatore che, nella sua lunga carriera, ha collaborato con artisti come Mauro Pagani, Vinicio Capossela, Verdena, Stewart Copeland, Edda, Brunori Sas e Motta.
Lamante, nonostante la sua giovane età, ha vissuto una vita fuori dal comune, che l’ha portata a vivere presto da sola e a suonare, scrivere musica e documentare la sua vita, fin da giovanissima. Artista dalla potente forza espressiva e comunicativa, Giorgia suona svariati strumenti e si esprime, oltre che con la musica, anche con arti visive come la fotografia e la pittura. Dopo anni di demo, musica autoprodotta e concerti in giro per l’Italia, Lamante ha pensato che fosse arrivato il momento di aprire un suo canale sulle piattaforme digitali e ha pubblicato, venerdì 23 giugno, “L’Ultimo Piano”, il brano che l’ha portata tra i vincitori della 34a edizione di Musicultura Festival, nella quale ha conquistato il premio Nuovo Imaie. “Come volevi essere”, ripercorre la domanda esistenziale che ogni individuo si pone: la canzone descrive un momento particolare della vita di Lamante, quando il primo anno di pandemia viene sfrattata, licenziata e si ritira dall’università, tornando a vivere nel profondo Veneto. In quei mesi difficili ma fondamentali per la sua crescita artistica, Giorgia girovaga nella penombra della provincia, dietro a capannoni abbandonati, segno di un’industrializzazione fallita, trovandosi furtivamente la sera con gli amici di un tempo con la solita domanda che aleggia nell’aria: “come volevi essere se”? Lamante racconta così il momento che stava vivendo: “da Milano ero tornata solo con una scatola piena di libri e cd, la mia macchinetta fotografica ed il mio microfono. Ma io cercavo forsennata la mia vecchia macchinetta grigia, piccolina, quella che mi fu regalata quando avevo 8 anni, la prima digitale della nostra famiglia. Fu una rivoluzione per me, all’inizio la usavo come un registratore, con la fotocamera rivolta per terra, mettevo play e suonavo i miei pezzi, così potevo riascoltarmi e ricordarmi le melodie, poi iniziai a filmarmi la faccia, lo spazio intorno a me, anno dopo anno. Ho ritrovato video e documenti che vanno dal 2007 al 2014. Mi guardo nel nuovissimo schermo 25 pollici di mio padre, la mia faccia di bimba pixelata, mi racconta come avrei voluto essere un giorno. Ti ho sodisfatto Giorgia?”
Il suono de Lamante vacilla tra il folklore del nord e l’entroterra dell’Africa piu’ nera, riuscendo a far combaciare i suoni dei due lontani emisferi. La sua voce e’ scura, secca e tagliente come le donne contadine della sua famiglia. Non e’ un caso che Giorgia, infatti, ami ripercorrere le sue origini e la memoria famigliare con la sua voce. Nei suoi testi e nella sua visione artistica c’e’ la volontà di rendere gli eventi della sua memoria (e a volte anche di una memoria più collettiva): miti eroici, fotografie di un’eredita’ umana, testi visuali e descrittivi di un’atmosfera, che in molti definirebbero “tribale matriarcale”. Lamante è attualmente in tour.