Lancio d’un missile nordcoreano fa scattare allarme in Giappone
Lancio d’un missile nordcoreano fa scattare allarme in GiapponeRoma, 13 apr. (askanews) – Il lancio di un nuovo missile nordcoreano avvenuto nelle prime ore di stamani ha fatto scattare per l’Hokkaido, la più settentrionale delle quattro isole principali del Giappone, l’allarme ai cittadini inoltrato su tutti i canali, compresi i telefoni cellulari, il cosiddeto J-Alert. Lo riferiscono i media nipponici.
Secondo quanto riferito dallo Stato maggiore congiunto sudcoreano, il lancio è stato rilevato alle 7.23 locali. Il missile è volato per circa mille chilometri, prima di ammarare nel Mar del Giappone, apparentemente in acque internazionali. Il missile ha seguito una “lofted trajectory”, cioè con un angolo di tiro che ne accorcia la gittata. Questo fa pensare che si tratti di un missile a medio raggio o di un missile intercontentale a lungo raggio. Il ministero della Difesa ha annunciato la mattina del 13 che un possibile missile balistico è stato lanciato dalla Corea del Nord. Il governo ha annunciato che uno dei missili lanciati sarebbe dovuto atterrare intorno a Hokkaido, ma poi ha ribadito che la possibilità di una caduta era scomparsa. Il Ministero della Difesa sta conducendo un’analisi dettagliata, affermando che potrebbe essere stato lanciato almeno un ICBM, cioè una classe di missili balistici intercontinentali.
Seoul ritiene che si tratti di un “nuovo sistema missilistico” che potrebbe aver utilizzato propellente solido. Comunque le autorità d’intelligence della Corea del Sud e degli Stati uniti “stanno conducendo una complessiva analisi delle sue dettagliate specifiche”, ha comunicato lo stato maggiore sudcoreano. Il lancio è stato rilevato alle 7.26 locali di stamani dal sistema d’intelligence giapponese. Trenta minuti dopo il governo ha lanciato l’allarme sul sistema d’emergenza che prevede il seguente messaggio: “I missile che è stato lanciato dovrebbe cadere nelle vicinanze di Hokkaido intorno alle 8.00. Per favore, evacuate nel seminterrato”.
In seguito, il capo di gabinetto giappoense Hirokazu Matsuno, apparendo in conferenza stampa, ha difeso la scelta di lanciare l’allarme ai cittadini, definendola come “appropriata”. In seguito alle 8.16 locali il governo ha cancellato l’allarme, segnalando che, “dopo aver verificato le informazioni, è stato confermato che non c’è più alcuna possibilità che il missile cada su Hokkaido e dintorni, quindi lo annulliamo”.
Il Consiglio di sicurezza nazionale (NSC) presidenziale della Corea del Sud ha “fortemente” condannato il lancio di un missile balistico da parte del Nord, altrettanto ha fatto il corrispondente organo statunitense. “Gli Stati Uniti condannano fermamente la Corea del Nord per il suo test di un missile balistico a lungo raggio”, ha detto in una dichiarazione la portavoce dell’NSC Adrienne Watson. Subito dopo il lancio, Usa e Sudcorea hanno tenuto una riunione di coordinamento e hanno ribadito che le due parti rafforzeranno ulteriormente la loro posizione di difesa combinata contro “qualsiasi minaccia e provocazione nordcoreana”, ha affermato il JCS. “Il lancio di missili balistici della Corea del Nord è un grave atto provocatorio che non solo danneggia la pace e la stabilità nella penisola coreana, ma anche nella comunità internazionale, e una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”, hanno affermato, esortando il Nord a fermare immediatamente i lanci. I funzionari di Seoul hanno affermato che l’ultimo lancio potrebbe essere stato finalizzato in parte a ostentare la forza nucleare del Nord in vista del 111esimo compleanno del defunto Kim Il Sung, fondatore nazionale del Nord e nonno dell’attuale leader, previsto per sabato, e per protestare contro le recenti manovre congiunte di Seoul e Washington. L’ultimo lancio del Nord che ha coinvolto un missile balistico a raggio intermedio o uno a raggio più lungo è stato quello di un missile balistico intercontinentale Hwasong-17 il 16 marzo. Il lancio di questa settimana è avvenuto tra le speculazioni secondo cui il regime recalcitrante potrebbe lanciare un razzo a lungo raggio per mettere in orbita il suo primo satellite militare, dato il suo piano dichiarato di terminare i preparativi per il lancio entro questo mese.